agosto
Aperta al museo la mostra nazionale
Assemini capitale della ceramica artistica
(unione sarda ) Assemini si scopre ufficialmente capitale italiana della ceramica artistica. L'incoronazione è avvenuta con l'apertura ieri pomeriggio della mostra itinerante della Ceramica italiana. Nell'antico municipio di piazza San Pietro restaurato e restituito all'antico splendore è possibile ammirare le migliori opere di ceramica provenienti da tutta Italia.
La mostra resterà aperta fino al 10 settembre, tutti i giorni (esclusi i lunedì), dalle 18.30 alle 23. Tutte le trentratre le città italiane riconosciute di antica tradizione ceramistica con decreto del ministero delle Attività produttive partecipano alla mostra ciascuna con tre opere. E tra i cento lavori esposti figurano le opere di tre ceramisti locali: Doriana Usai con un piatto a decorazione tradizionale eseguita a pennello, Ignazia Mattana con una "scivedda" (bacile per la preparazione della pasta nelle case) decorata con pavoncelle tipiche sarde i bianco e Luigi Nioi con un suo piatto a decorazione tradizionale sarda eseguita con la tecnica dell'incisione.
"E' con orgoglio che apriamo questa mostra", commmenta il sindaco Luciano Casula, "perché sul mondo della ceramica e sul suo decollo culturale ed economico contiamo molto visto che è in grado di ben esportare il nome della nostra cittadina in tutto il mondo".
Ben sedici sono le botteghe di ceramica che operano nella cittadina. Addirittura, tra gli attuali operatori figurano generazioni di tornianti e ceramisti che arrivano persino al trisnonno (Doriana Usai). E vale la pena elencarli tutti i ceramisti: la scelta dei tre che espongono ciascuno con una singola opera alla mostra non è dettata da un criterio di merito ma bensì di rotazione.
Nelle varie tappe della mostra in tutta Italia sarà così possibile ammirare le opere degli altri ceramisti a cominciare da Salvatore Carboni, Daniele Cesare Carboni, Giovanni Deidda, Paola Denaci, F.lli Farci, Antonio Farci, Francesco Farci, Nunzia Lecca, Giuseppe Locci, Antonietta Spiga, Ignazia Tinti, Elvio Usai e Giordano Usai. E la mostra itinerante non sarà neanche l'unico impegno dell'amministrazione comunale. "Dal 4 al 21 settembre", annuncia il sindaco, "ritorna nella nostra cittadina dopo un'assenza di troppi anni, l'ottava edizione della mostra nazionale a concorso".
Tutte le produzioni esposte alla mostra sono tutelate dal marchio Doc: in pratica la presenza del marchio garantisce chi acquista il manufatto come siano state eseguite rispettando determinate procedure e requisiti (provenienza dell'argilla, tipo di lavorazione, cottura e così tanti altri requisiti).
Gian Luigi Pala
LE CERAMICHE FAENTINE IN MOSTRA A CERVIA
Si è inaugurata presso la Vecchia Pescheria di Cervia (RA) una mostra di opere ceramiche, tutta al femminile. Quest'iniziativa ha come protagonista la ceramica di Faenza "letta" attraverso le mani delle sei protagoniste: Silvana Geminiani, Carla Lega, Antonietta Mazzotti, Mirta Morigi, Marta Servadei, Ivana e Saura Vignoli.
Queste artiste rappresentano sei diversi modi di fare ceramica, sei chiavi di lettura espresse solo attraverso l'Alta Qualità dei manufatti, collocando la loro produzione di Arte Applicata su di un piano superiore.
Silvana Geminiani ha un suo personale modo di leggere la storia e la tradizione, dando vita a oggetti "fuori dagli schemi".
Carla Lega, emula del padre Leandro nella tecnica, ha da tempo codificato in maniera autonoma il proprio linguaggio ceramico, comunicando coi suoi oggetti a lastra e colombino, la leggerezza e la magia del lustro in riduzione.
Antonietta Mazzotti rappresenta, nel suo lavoro, la rigorosità filologica della ricerca tecnica, artistica e ceramica , in un autentico lavoro di "riedizione" delle forme e degli stili del passato.
Questa rigorosità le permette quindi di approcciare nella maniera migliore la ceramica contemporanea, potendo lavorare indifferentemente sul pezzo unico o sul multiplo d'artista.
Mirta Morigi ha fatto della curiosità uno dei suoi input operativi, sempre alla ricerca di linguaggi diversi che dialoghino contemporaneamente con la tradizione e col nuovo, mettendo sempre in gioco la propria perizia tecnica con la cultura del progetto e dell'arte, sempre al limite dell'oggetto d'uso e oltre le forme codificate.
Marta Servadei è erede, insieme alla sua famiglia, di una delle più importanti realtà ceramiche italiane: la Bottega Gatti. Quasi un secolo di storia ha attraversato questa bottega di Faenza che, se da un lato attiva collaborazioni con artisti internazionali, sul versante della "produzione di bottega" ha ripreso, da qualche anno, il dialogo aperto col design e il nuovo, grazie al lavoro di Marta Servadei, attiva sul versante della promozione e dell'innovazione.
Ivana e Saura Vignoli hanno da subito avviato una ricerca personale diversa, non sempre condotta in parallelo con la tradizione faentina ma alla costante ricerca di nuove figurazioni, di volta in volta ispirate alla cultura islamica piuttosto che romana o bizantina. L'uso della particolare tecnica di cottura in riduzione a gran fuoco, la loro alta qualità decorativa e di forme, le ha sempre poste in luce nel panorama ceramico.
Quella che a Cervia viene presentata è quindi un'eccellenza ceramica tutta espressa attraverso le forme archetipe, come la ciotola e il vaso. E in quest'omaggio all'Arte Applicata al vaso ben si inserisce la presenza, all'interno della mostra, di una selezione di opere del Premio "Città di Cervia" che nell'arco di circa un decennio offrì al pubblico lo spettacolo della Cultura Ceramica, con le opere di Nanni Valentini, Franco Bucci, Guido Gambone, Alfonso Leoni...
L'oggetto d'uso, il vaso, la forma archetipa, è quindi il "classico imprevisto", il fil rouge che in un arco di oltre quarant'anni ha rinnovato il linguaggio e mantenuto Alte l'arte e la qualità del fare ceramico.
La mostra è promossa e organizzata da: Confartigianato.
Con il contributo di : Banca di Romagna ; Union Service servizi assicurativi e assistenziali.
Con il Patrocinio di : Regione Emilia Romagna - Provincia di Ravenna - Comune di Cervia - Comune di Faenza.
È morto a 79 anni Elio Schiavon fine artista e ceramista
Abano
(il gazzettino) Si è spento lunedì all'età di 79 anni il famoso artista e ceramista Elio Schiavon. Molto noto in tutto il territorio aponense è stato colto da un improvviso malore mentre stava trascorrendo le vacanze a Fiera di Primiero nel Trentino. Cresciuto nelle botteghe e nei laboratori del Bassanese è stato allievo della scuola d'Arte di Nove e dell'Accademia dei Comuni di Venezia.Dal 1967 viveva ad Abano e lavorava nella bottega di via Diaz dove fino a pochi giorni fa era impegnato a pieno ritmo e dove riceveva i numerosi allievi desiderosi di apprendere i segreti dell'arte della ceramica. Diversi sono stati i riconoscimenti che hanno confermato la qualità delle sue opere, molte delle quali sono conservate ora in diversi musei e città del mondo. Hanno anche scandito i lunghi anni di attività i premi: Faenza Giovani, Bevilacqua la Masa, Biennale di Venezia, di Stoccolma, di Helsinki, di Monaco. Una delle sue opere più recenti è il pannello policromo visibile al centro della "Piazza del Sole e della Pace" di Abano. I funerali si svolgono questa mattina, alle 10.30, nel Duomo di San Lorenzo.