agosto
Mostra aperta sino al prossimo 20 settembre
Viaggio fra le antiche ceramiche Da domani esposizione nel museo
Un affascinante viaggio fra le antiche ceramiche. L'associazione nazionale "Amici della ceramica" darà oggi il via ufficiale ad un'originale esposizione nel museo Castromediano sugli antichi contenitori ceramici per il vino. "Cheramo e Bacco, diVini boccali? segrete fiasche" è il titolo dell'iniziativa, allestita nella Pinacoteca del Museo, che per l'occasione effettuerà una apertura serale straordinaria. Il pubblico potrà visitare la mostra a partire da domani e fino al 20 settembre (dalle 9,00 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 19,30; la domenica dalle 9,00 alle 13,00). La mostra rientra in una serie di iniziative per diffondere la conoscenza della ceramica antica, moderna e contemporanea. La manifestazione, che annovera anche convegni organizzati in provincia di Taranto, vede la collaborazione di Soprintendenza, del museo di Santa Maria di Cerrate di Lecce, della Pinacoteca Provinciale di Bari, dei Musei Civici di Cutrofiano, Gravina, Grottaglie e Taranto-Maiorano. E ancora, dei Lions club di Lecce e Taranto e di alcune fra le principali aziende vinicole del Salento. "Cheramo e Bacco, diVini boccali? segrete fiasche" indaga sull'evoluzione delle forme ceramiche legate al trasporto, alla conservazione ed al consumo del vino, mettendo a confronto i modi del bere e la convivialità presso gli antichi con i modelli in uso tra il ?400 e l'età moderna. Il consistente nucleo di opere spazia, infatti, dal VI al III-II secolo a.C. e dal XIV agli inizi del XX secolo d.C. La sezione relativa alle ceramiche antiche è realizzata interamente con reperti archeologici delle collezioni della Provincia di Lecce, già esposti o conservati nei depositi del Museo Castromediano. La sezione dedicata all'età moderna è realizzata con reperti di proprietà del Museo, cui si aggiungono esemplari provenienti da collezioni pubbliche e private.
Ceramiche Popolari
URBANIA - Dal 29 aprile al 30 ottobre 2006 la Sala del Trono di Palazzo Ducale ad Urbania ospita la mostra nazionale di terrecotte della collezione Nadia Maurri Poggi
Oltre 800 terrecotte provenienti da tutta Italia sono in mostra nella Sala del Trono di Palazzo Ducale ad Urbania, l'antica Casteldurante, cittadina marchigiana a due passi da Urbino, famosa per le sue maioliche e i prestigiosi monumenti, è stata sede preferita dei duchi Federico da Montefeltro e Maria Francesco II della Rovere (dal 1400 al 1600).
La rassegna nazionale, inaugurata il 29 aprile scorso e resterà aperta fino al 30 ottobre 2006, è intitolata "Ceramiche popolari", la collezione Nadia Maurri Poggi.
Gli esemplari, acquisiti direttamente dalla collezionista Nadia Maurri Poggi nei centri di produzione, nelle fiere o sul mercato antiquariale, raccontano il panorama ceramico popolare di molte aree italiane dal nord al sud della penisola. Tuttavia sono soprattutto le ceramiche provenienti dal centro Italia a connotare questa raccolta: Marche, Umbria, Toscana Romagna e Lazio sono infatti le regioni che primeggiano per numero e qualità di esemplari.
La produzione marchigiana, ancora oggi attiva in vari luoghi della regione, da Ascoli Piceno a Pesaro, da Fratterosa a Urbania, ha in questa raccolta particolare rilievo.
In ottimo stato di conservazione, le terrecotte sono un documento importante per ricostruire usi, costumi e abitudini di vita della società preindustriale, quando nelle case mancavano acqua corrente, gas ed elettricità. Tra i manufatti di terracotta più caratteristici spiccano gli scaldini, usati soprattutto dalle donne per un dare un po' di tepore alle fredde case contadine di un tempo, gli orci per l'approvvigionamento dell'acqua, i pignatti e le pentole per la cottura dei cibi.
Pur nella semplicità dei decori, le ceramiche popolari della collezione Maurri colpiscono per la bellezza e l'eleganza delle forme destinate ad assolvere a funzioni domestiche quotidiane.
Questa raccolta di ceramiche è senza dubbio la maggiore di tutta l'Italia centrale, per qualità e consistenza e al dire dei più qualificati ceramologi non è certamente seconda neppure alla pur celebrata collezione di terrecotte del Museo di Faenza.
Per l'occasione è stato siglato un accordo con il Museo dei colori naturali di Lamoli di Borgo Pace, "Aboca Museum" di San Sepolcro e il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza , creando un percorso di visita legato al mondo della ceramica popolare tra Marche, Toscana e Romagna.
L'itinerario, illustrato in un apposito opuscolo, propone un originale viaggio sulle terrecotte partendo dalla mostra di Urbania, poi a Lamoli per l'utilizzo dei colori naturali sulle terrecotte, passando per Aboca Museum dove ci sono in esposizione i ricettari popolari, finendo a Faenza nella collezione di ceramica popolare.
La mostra di Urbania è stata curata da Feliciano Paoli direttore del Civico Museo di Urbania, il catalogo da Giancarlo Bojani ed Elena Longo, allestita da Franco Pecchia e Vincenzo Zollo.
"Ceramiche Popolari", sostenuta da Regione Marche, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, resterà aperta fino al prossimo 30 ottobre e sarà visitabile dalle 10 alle12 e dalle 15 alle 18. Lunedì chiuso. Biglietto 4 euro. Riduzioni per gruppi e bambini.
Info: 0722.313151
Grande Festa della ceramica ...
Grande Festa della ceramica con la 9. edizione di Portoni Aperti. Programma nutrito per i primi due week-end di settembre.
È già tempo di festa della ceramica a Nove dove, nonostante la perdurante crisi del settore, non manca la voglia di guardare avanti e mettere in luce quanto di buono viene prodotto. Ecco quindi che la nona edizione di Portoni Aperti presenta un programma variegato in cui il comune denominatore è la nobile arte della ceramica in tutte le sue forme e tecniche.
"Siamo contenti che anche quest'anno le adesioni siano state così numerose - dice Rossella Rossil, presidente dell'Associzione Nove terra di ceramica - da parte sia dei ceramisti locali che provenienti da tutta Italia. Quest'anno avremo personalità provenienti anche da Valdelsa e Montelupo Fiorentino, da Genova, e altre località". Nei 36 portoni disseminati lungo le via del paese sarà infatti possibile vedere all'opera ceramisti di ogni età e formazione con il loro carico di esperienza ed oggetti nel solco della tradizione e del rinnovamento. Il programma prevede serate di conferenze, proiezioni di video sulla storia e la didattica ceramica, un concerto jazz con Marco Gotti ed Enrico Intra, e la performance del gruppo Made in Nove con l'apertura di forni ceramici sperimentali. "Dopo il grande riscontro avuto a Carole nelle scorse settimane, dove migliaia di visitatori sono passati a vede re le ceramiche novesi nel centro della città, ora è tempo di tornare a casa e mostrare quanto di buono c'è in paese e non solo. L'occasione è importante per mettere ancora una volta in luce il ruolo di Nove in quello che è il contesto ceramico nel Veneto - aggiunge Claudio Gheller, assessore al Museo ed alla Promozione turistica - non a caso in concomitanza con l'inaugurazione dei Portoni Aperti vi sarà anche l'inaugurazione della mostra relativa a parte delle opere del IV Simposio internazionale della ceramica". Le novità più salienti sono anche la presenza di un trenino che permetterà una visita più ordinata all'interno della manifestazione oltre al connubio eno-gastronomico con le città gemellate di Langhirano(Parma) e Montelupo Fiorentino.
Marco Maria Polloniato