luglio
Vaso in ceramica donato a Faenza
(corriereromagna) FAENZA - La Fabbrica Casa Museo Giuseppe Mazzotti 1903 di Albisola (Savona) ha fatto dono al Comune di Faenza di un grande vaso in ceramica "Albisola Faenza".L'opera, un vaso delle dimensioni di 279 centimetri, è stata realizzata al tornio e decorata con la tecnica 'matt' (procedimento di applicazione dello smalto e della decorazione in uso negli anni Trenta), sotto la guida di Tullio Mazzotti, da Claudio Mandaglio e Deanna Ciarlo nella Fabbrica Casa Museo Giuseppe Mazzotti 1903. Il disegno è di Rolando Giovannini, dirigente scolastico dell'Istituto statale d'Arte per la Ceramica "G.Ballardini" di Faenza.Questa importante donazione è una significativa testimonianza dei rapporti di amicizia e stima tra due importanti città di antica tradizione ceramica come Faenza e Albisola, che fanno entrambe parte dell'Associazione Italiana Città della Ceramica.La Fabbrica Casa Museo Giuseppe Mazzotti 1903, che ha festeggiato lo scorso anno il centenario di attività, ha legato la sua storia a pagine indelebili della cultura dell'arte ceramica di questo secolo. Si ricorda in particolare il legame profondo con il Futurismo italiano, già vivo dal 1928, con le successive attività che svolsero i firmatari del Manifesto futurista nel 1938 (quali Marinetti, Diulgheroff, Farfa, Fillia, Strada) e la straordinaria stagione degli anni Cinquanta, quando la manifattura fu frequentata da artisti come Fontanta, Jorn e Sassu.Giuseppe Bausin Mazzotti ha fondato la manifattura nel 1903; a lui si sono poi succeduti i figli Torido, Tullio e Vittoria, che hanno sempre mantenuto vivi i rapporti con Faenza, con il suo Museo internazionale delle ceramiche e con l'Istituto statale d'Arte per la Ceramica. Oggi la manifattura prosegue la sua attività con Giuseppe Bepi Mazzotti.L'opera donata a Faenza sarà collocata negli uffici del settore Cultura e Istruzione del Comune, in Piazza Rampi n. 1. La cerimonia ufficiale di donazione è programmata martedì 6 luglio prossimo, alle ore 12.00, presso i suddetti uffici. Interverranno Tullio Mazzotti, le autorità locali e i tornianti che in quei giorni saranno a Faenza per partecipare alla 25^ edizione del "Mondial Tornianti".
La ceramica, "principessa" nella torre
(corriereromagna) Faenza - Dieci botteghe ceramiche socie della Confartigianato sono le protagoniste della mostra "La principessa nella torre". Una principessa metaforica, che assume le sembianze di splendidi manufatti ceramici della tradizione faentina, e contemporanei, visibili in tre distinte scansioni, in antiche stanze, evocanti storie d'armi e mirabolanti gesta.L'esposizione è infatti visibile da oggi, fino al 15 ottobre (sabato e festivi, dalle 14.30 alle 18.30) nel mastio, recentemente restaurato di Oriolo dei Fichi.Si tratta del primo evento artistico ambientato nella struttura, immersa nel parco delle ginestre, al centro del progetto "Torre" di valorizzazione e promozione turistica.Nell'anteprima di presentazione, sono intervenuti ieri i partner che hanno collaborato all'iniziativa: Tiziano Samorè della Confartiginato, Pier Nicola Ferri (di Confcooperative), il dottor Diversi (Faventia Tourist), Serafino Ancarani dell'Associazione La torre di Oriolo, rappresentanti delle botteghe artigiane e del progetto Torre life ambiente."Organizzare eventi che possano valorizzare il territorio - ha commentato Samorè - risulta a volte un impegno difficile, ma grazie al fascino e all'armonia che suscitano le coline di Oriolo si è rivelato possibile. Abbiamo cercato di essere poco invasivi e rispettosi dei locali che ci ospitano, impreziosendo gli spazi senza mutarli, con quello che Faenza ha di più caro: la ceramica fatta dalle nostre botteghe. Botteghe che sono il cuore pulsante dell'arte faentina, elemento di continuità, senza valorizzare le quali, si corre davvero il rischio di sedimentarsi sul discorso di quanto è bello ciò è stato fatto in passato".Interessante è la partnership con la Faventia tourist, che ha messo a disposizione la sua organizzazione, confezionando pacchetti rivolti ai turisti della riviera, in collaborazione con le Pro loco di Marina di Ravenna, Punta Marina e Lido Adriano. In programma vi sono già tre visite guidate il 6, 20 e 27 luglio. L'itinerario prevede un'escursione sul sentiero delle ginestre, l'accesso al fortilizio con annessa mostra, e una merenda a base di prodotti tipici.E qui subentra l'associazione guidata da Serafino Ancarani. "E' un'opportunità diversa - sostiene - che ci vede partecipi: il mondo rurale ha bisogno queste iniziative che estendono il campo delle azioni, perché in campagna non è facile far quadrare i bilanci, quindi si collabora per fare risultato e promuovere i nostri prodotti".Una proposta dunque che vede intrecciarsi storia, arte, frutti della terra e ambiente.Ma cosa troveranno i visitatori una volta varcata la soglia del fortilizio? "Ci ha ispirato l'architettura minimale e la funzione della struttura ospitante" ha spiegato Elisabetta Bovina, che con Carla Lega hanno curato l'allestimento. Nella prima stanza vi sono oggetti d'uso legati alla cultura del vino, che contraddistingue questo territorio; nella seconda trovano spazio le ceramiche della tradizione, con la successione degli stili: dall'arcaico, al garofano, dal raffaellesco alla palmetta persiana, dal melograno al fiore di patata, al compendiarlo; nella terza scansione si trovano invece le ceramiche contemporanee. Queste le botteghe presenti: Romano Cortesi, Maestri maiolicari faentini, Silvana Geminiani, Carla Lega, Antonietta Mazzotti, Vittoria Monti, Mirta Morigi, Gatti, Vignoli e Vitali.
Francesco Donati
Ceramica e design Incontro a Villa Berloni
(Corriere adriatico) Oggi alle 17.30, si svolgerà a Villa Berloni a Candelara, un incontro - dibattito sulla ceramica e il design contemporanei promosso dai Musei Civici di Pesaro in collaborazione con l'associazione "Candelara in festa". L'appuntamento fa parte, infatti, delle iniziative in programma nel borgo di Candelara per la settima edizione di "Arti e mestieri al castello", dal 9 all'11 luglio, dedicata quest'anno al tema "Dall'argilla alla ceramica".
Si inserisce dunque all'interno di un'iniziativa di carattere folcloristico che si propone di ridiscutere con una moderna impostazione l'antico rapporto artigianato/mestieri. E il rinnovamento dell'artigianato può avvenire in epoca contemporanea solo attraverso il design.
Di tutto ciò si parlerà, durante l'incontro di oggi, con il coordinamento di Giancarlo Bojani, direttore scientifico dei Musei Civici di Pesaro. Architetto e designer, Tiziano Dal Pozzo lavora da tempo a stretto contatto con gli artigiani progettando oggetti d'uso.
Come presidente dell'Associazione Ceramisti di Faenza, Maria Concetta Cossa presenterà l'esperienza emblematica di una città dove l'antica e prestigiosa tradizione ceramica si inserisce nella modernità attraverso il lavoro di botteghe e artigiani.
L'architetto Rita Rava affronterà il doppio tema della ceramica e del design dal punto di vista della progettualità espositiva:.
Viviana Bucci, infine, descriverà il caso di una bottega artigiana di successo - la Franco Bucci - che fin dall'inizio ha sposato innovazione e tradizione, non tanto facendo ricerche su pezzi unici in quanto oggetti d'arte ma sforzandosi di portare al massimo delle sue potenzialità l'oggetto d'uso.
Nove . Catalogo divulgativo e promozionale
Percorso sui prodotti e il museo della ceramica in una pubblicazione
di Riccardo Bonato
(giornale di vicenza) Un catalogo di notevole valore editoriale, ma anche divulgativo e promozionale, per il Museo civico della ceramica di Nove. La pubblicazione è andata in stampa in questi giorni e sarà presentata ufficialmente al pubblico, a Nove, il prossimo 11 settembre nell'ambito della Festa della ceramica. Il volume, di grande formato (centimetri 21 per 30 circa), di cento pagine, è il primo tomo di un cofanetto che una volta completato comprenderà anche un catalogo del museo della ceramica di palazzo Sturm di Bassano e una dispensa sulla storia della ceramica vicentina.
Del catalogo negli ambienti museali novesi e bassanesi si parla già da qualche tempo, anche perché l'intera operazione è sostenuta finanziariamente dalla Regione del Veneto e dai Comuni di Nove e Bassano. Sono stati la sesta commissione regionale cultura e turismo, presieduta da Nadia Qualarsa, e l'assessorato retto in Regione da Ermanno Serrajotto, a voler lanciare questa pubblicazione, prima parte di una intera collana dedicata alla ceramica del Veneto.
A curare la pubblicazione che riguarda la realtà novese è il conservatore del museo civico novese di palazzo De Fabris, la professoressa Katia Brugnolo: "Si tratta di un'opera accurata sotto il profilo scientifico, proposta con un linguaggio divulgativo in modo che possa apportare informazioni ed emozioni per una ulteriore conoscenza del settore. Il catalogo è rivolto al semplice turista che abbia un minimo di interesse per approfondire la storia della ceramica - dice - come pure al collezionista che intenda trarre informazioni utili e specifiche".
Il catalogo non è strutturato come mera raccolta di schede su tutti gli oggetti del Museo civico di Nove, avendo una linea editoriale indirizzata alla promozione, ma proporrà un ampio panorama sulle collezioni civiche con informazioni riguardanti una selezione di un'ottantina di pezzi tra i più prestigiosi conservati nelle sale di palazzo De Fabris. Numerose sono le immagini fotografiche a colori, anche di grandi formato, che saranno affiancate al relativo testo. La struttura del volume sarà articolata in capitoli nei primi due capitoli, ai quali ha collaborato anche Agostino Brotto Pastega, si occupano della storia di Nove e delle peculiarità del territorio. Più corposa la parte dedicata espressamente al percorso museale, che corrisponde anche alla disposizione interna delle sale del civico di Nove, scritta da Katia Brugnolo.
"L'obiettivo è anche quello di consentire al visitatore un itinerario da percorrere con il catalogo alla mano - aggiunge la prof. Brugnolo - Viene ripercorsa attraverso gli oggetti esposti, la storia della ceramica novese dal '700 fino ai giorni nostri, con molte informazioni inedite, comprese quelle dedicate alla produzione del '900, epoca che avrà un proprio spazio di approfondimento".
La dispensa di successiva pubblicazione, che riguarderà la storia della ceramica vicentina, avrà come autori Michelangelo Munarin (ceramica antica dal '500 al '600), Paola Marini (per il '700), Raffaella Ausenda (periodo '800) e la coppia Katia Brugnolo e Marco Maria Polloniato (per la ceramica del '900).
Ceramica,
l'arte
di Riverso
(il mattino) Il museo della ceramica dell'Azulejo "Manolo Safont" di Onda - regione del Castillò in Spagna - ha premiato il maestro Vittorio Riverso come migliore artista della mostra "Dal focolare al distretto industriale", sezione ceramiche d'arte, d'architettura e di design, allestita in collaborazione con il museo della ceramica di Fiorano Modenese."Dal focolare al distretto industriale" ha proposto le tappe salienti di una storia di sette millenni di produzione della ceramica: dal neolitico fino all'età contemporanea. Dunque si arricchisce ancor di più il carnet dello scultore e ceramista aversano che ha donato alcuni suoi lavori al museo della città dove è ormai di casa la Ferrari, e dove sono custodite le opere più prestigiose del gotha della ceramica italiana ed internazionale; cittadina emiliana che ha "adottato" l'artista normanno che ha contribuito anche alla realizzazione del progetto "segni della ceramica" ed a sperimentazioni con l'utilizzo di questo antico e nobile materiale come elemento di arredo del tessuto urbano fioranese.
pa.ve.