maggio

Artigiani e artisti nei secoli scorsi produssero veri e propri capolavori del genere
Le belle maioliche made in Pavia
Al via un ciclo di conferenze.
E poi una grande mostra
(la provincia pavese) La città e le sue preziose maioliche: una scoperta recente, che pone in luce l'attività di artigiani e artisti maiolicari che nei secoli passati, a partire dal Medioevo e fino all'Ottocento, con punte eccezionali tra Sei e Settecento, portarono la città ai vertici della produzione italiana, soprattutto coi celebri piatti "ad architettura". Dopo anni di studi, di scoperte e di impegno, la maiolica di Pavia diviene finalmente uno dei gioielli della città: la delegazione pavese della Associazione Nazionale Amici della Ceramica ha infatti organizzato un ciclo di conferenze (che prenderanno il via venerdì prossimo 3 maggio) e sta portando avanti con i Musei Civici, diretti da Donata Vicini, il progetto di una grande mostra.Nata nell'ottobre 2001, con sede presso i Musei Civici, l'associazione, guidata da Paola Casati Migliorini, ha l'obiettivo di promuovere studi sulla ceramica antica prodotta a Pavia e provincia, per valorizzare un patrimonio culturale sconosciuto ai più. Ecco perché dal prossimo 3 maggio inizierà, in collaborazione con l'assessorato alla cultura del comune di Pavia un ciclo di conferenze dedicate alla maiolica di Pavia e ai rapporti con gli altri centri produttivi italiani. Le sei conferenze (tutte con inizio alle 17,30) si terranno presso l'Aula Foscolo dell'Università e vedranno la partecipazione di specialisti nazionali del settore, che presenteranno la produzione cittadina, la storia delle fornaci pavesi, le direttrici di commercializzazione del prodotto, le caratteristiche decorative e artistiche delle maioliche pavesi.Il 3 maggio saranno Marica Forni, Paola Casati Migliorini e Donata Vicini a trattare lo "Stato delle conoscenze della maiolica di Pavia", il 10 maggio Carola Fiocco e Gabriella Gherardi parleranno di Mastro Giorgio, uno dei maestri rinascimentali, rinomato per l'uso dei "colori dell'iride"; il 24 maggio Raffaella Ausenda si occuperà di "la maiolica di Lodi e di Milano all'uso di Pavia", mentre il 31 maggio verrà analizzata da Nadir Stringa la disputa dei latesini che fino a pochi anni orsono attribuiva ad Angarano le maioliche con scenografia barocca di Pavia. Le conferenze di giugno riguarderanno "le migrazioni dei ceramisti faentini", di cui parlerà il 14 giungo Carmen Ravanelli Guidotti e "I rapporti ceramici tra Liguria e altre regioni dell'Italia settentrionale" affidati a Federico Marzinot il 21 giugno. Insomma, una panoramica a tutto tondo che per la prima volta approfondirà i rapporti tra Pavia e gli altri centri, inserendo la città in un fitto sistema di commerci e scambi. Sono infatti attestati gli scambi con i maggiori centri italiani, a partire da Faenza, sappiamo infatti che ceramisti faentini erano a Pavia nel Cinquecento. I rapporti con Gubbio e l'Umbria sono invece legati a Mastro Giorgio Andreoli, artefice della maiolica a lustro e attivo anche lui a Pavia, dove evidentemente c'era una vivace scuola di maiolica.Tra Sei e settecento i rapporti più stretti furono con Lodi (ancora oggi rinomata per la produzione di ceramiche) e Milano: in città,infatti, intorno alla metà del XVIII secolo sono presenti numerose maestranze lodigiane che sembrano monopolizzare il mercato. Negli stessi anni furono intensi anche i rapporti col Veneto, con cui è in via di soluzione la "disputa dei latesini": un'errata ricostruzione storica aveva infatti attribuito ad artigiani veneti il prodotto migliore della ceramica pavese, quei piatti ad architetture o a scenografie barocche (presenti nei maggiori musei d'Italia e non solo), prodotti tra la fine del 1600 ei primi anni del 1700. Il ciclo di conferenze è aperto a tutti ed è organizzato anche grazie al contributo di Inner Wheel Club di Pavia. (g.b.)

ADDIO AL MAESTRO DELLA CERAMICA
(il resto del carlino) PESARO - Franco Bucci noto artista e ceramista pesarese, è deceduto ieri mattina. Colpito da infarto cardiaco mentre si trovava in casa, è morto durante il trasporto in ambulanza verso l'ospedale "S.Salvatore". Nato a Colbordolo il 7 marzo 1933, Bucci aveva da poco compiuto 69 anni e lascia la moglie Anna e le figlie Viviana e Federica. Lunghissimo il suo curriculum artistico che fin dagli anni iniziali lo vede ottenere i primi riconoscimenti personali e avviare collaborazioni con gli artisti più importanti, e poi, attraverso gli anni, una serie di premi e segnalazioni in mostre e manifestazioni italiane e straniere. Fu fra i primi in Italia a interessarsi di produzione artistica del rame smaltato, nel 1961 fonda, assieme a Nanni Valentini, Filippo Doppioni e Roberto Pieraccini, il "Laboratorio Pesaro", centro di produzione artigianale per la ceramica e il rame smaltato. Nel 1966 il gruppo si scioglie e il Laboratorio prosegue la sua attività sotto l'esclusiva direzione tecnica e artistica di Bucci. Nel 1985 cederà la sua azienda "Laboratorio Pesaro", mantenendone però la direzione artistica fino al 1988. Nel 1989 ha poi inizio la nuova esperienza della "francobucci", con la sua ormai storica sede in una vecchia fonderia nei pressi di Pesaro. Artigiano avanzato, designer, sperimentatore, Franco Bucci ha realizzato oggetti d'uso ed opere in ceramica, fondendo il suo lavoro di progettista con quello di profondo conoscitore dei materiali con i quali prendevano forma le sue idee. Ha ricoperto incarichi di primo piano in affermate aziende del settore e diverse sue opere sono permanentemente esposte in importanti musei nazionali ed esteri. "Sperimentatore seriale di alta ricerca formale - hanno scritto di lui - con attenzione costante alla funzione. Una ricerca in perfetto accordo con la qualità della materia (il gres), dei colori e della forma attraverso un percorso che ha portato a risultati unici nel campo mondiale della ceramica". Proprio alla ceramica e al gres Bucci ha dedicato tutta l'attività degli ultimi anni. La sua scomparsa, inaspettata e repentina, ha destato vasta eco e un sentito cordoglio non solo a Pesaro e non solo negli ambienti artistici. Domani mattina la salma di Bucci verrà sottoposta ad autopsia e i funerali sono previsti per le ore 15 di martedì o al cimitero di Santa Marina Alta o a quello di S.Maria delle Fabbrecce. La decisione definitva sarà resa nota solamente domani.

A Civita Castellana due giorni sulla ceramica
(il messaggero) Si apre oggi a Civita Castellana la tradizionale due giorni dedicata alla ceramica. La firma della manifestazione, da nove anni a questa parte, è della Faenza Editrice che si avvale del patrocinio dell'amministrazione comunale. Il tema scelto quest'anno, che sarà anche il filo conduttore nei vari incontri e dibattiti che si terranno nella sala conferenze dell'Aldero Hotel a partire da questo pomeriggio, è quello delle innovazioni di prodotto e di processo nella produzione di sanitari e stoviglierie. Gli argomenti, tutti trattati da professionisti del settore, sono di estrema importanza per lo sviluppo delle aziende locali, in quanto toccano in modo professionale e specifico tutte le problematiche legate al settore della ceramica. Oltre che di innovazioni, si parlerà di formazione, novità, materiali e marketing. L'appuntamento cade proprio nel momento in cui è stato approvato il regolamento per l'utilizzo dei fondi messi a disposizione dalla Regione Lazio a favore delle aziende appartenenti al distretto industriale. A questa iniziativa sono stati invitati molti imprenditori, l'assessore regionale alle politiche della formazione e lavoro Giorgio Simeoni e il professor Rinaldo Vannini, che rappresenterà l'Istituto statale d'Arte.

CRETA, FORNI E COLORI, ECCO I CAPOLAVORIDELLE BRAVISSIME CERAMISTE PICENE
(il resto del carlino) ASCOLI - La Rassegna delle Ceramiste Picene che la Fidapa ascolana (presieduta da Livia Bellanova) dedica a Giovanna Garzoni (fine miniaturista del Seicento, nata a Ascoli) richiama l'attenzione del pubblico sulla creatività delle donne picene nel campo della ceramica. Patrizia Bartolomei, Giuseppina Biancucci Di Spurio, Cinzia Cordivani, Lucia Di Benedetto, Anna Maria Gandini, Savina Laudi, Vermiglia Spalazzi, Barbara Mori e Monia Vallesi, da tempo hanno fatto della gloriosa attività artigianale della nostra terra, uno strumento di espressione personale . Le loro opere in mostra, esaltate da un insolito allestimento minimalista con casse da imballaggio e trionfi di ginestre (l'idea è delle fidapine Pina Biancucci e Bruna Castelli) sono varie per forma e colori. Una allegra vetrina che testimonia quanto di meglio oggi possa realizzarsi, utilizzando creta, forni e colori. Piatti istoriati, fine vasellame, quadri, piani maiolicati per tavoli, lampade e cornici con disegni classici e stilizzati, competono con le realizzazioni delle maggiori fabbriche di oggetti di coccio e recano una impronta personale. Delicati e particolari sono i vasi della Bartolomei (esperta di Square Shades, antica tecnica di pittura europea), le creazioni di Giuseppina Biancucci (artista poliedrica e innovativa) ove fiori di calla sbocciano dal bianco e le ceramiche colorate di Anna Maria Gandini che coniuga con abilità ceramica e pittura. Ma tutti i lavori e tutte le artiste sono ammirevoli. La mostra resterà aperta fino al 15 maggio (tutti i pomeriggi , ore 17/19,30). Franca Maroni

'GEMELLI' GRECI PER LA CERAMICA (il resto del carlino) Da lunedì prossimo a domenica 9 giugno si terrà ad Amaroussion, cittadina nell' hinterland di Atene, una mostra ceramica per celebrare il decennale del gemellaggio fra le due città. Saranno esposti ad Amaroussion le opere di trenta ceramisti e artisti faentini e quelle di altrettanti ceramisti greci. Della delegazione che si recherà all'inaugurazione della mostra, in programma appunto il 20 maggio, faranno parte il sindaco Claudio Casadio, l'assessore alle politiche economiche e al turismo Stefano Collina, la presidente dell' Ente ceramica Faenza Maria Concetta Cossa e cinque artisti faentini, insigniti in passato del Premio Faenza al Concorso internazionale delle ceramiche, che esporranno ciascuno una loro opera. Si tratta di Aldo Rontini, Guido Mariani, Emidio Galassi, Ivo Sassi e Goffredo Gaeta. Sarà inoltre presente una folta delegazione rionale, con sbandieratori, chiarine e tamburini dei gruppi rionali. All' organizzazione dell'iniziativa ha dato il proprio contributo la Nuove Ceramiche La Faenza, presente ieri alla conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa con il presidente Giuseppe Zuffa ed il direttore generale Giovanni Savorani. All'inaugurazione della mostra saranno presenti autorità locali e membri del governo greco. Nel 2003 una mostra analoga sarà ospitata a Faenza. Fra gli obiettivi della visita, vi è anche quello di definire l'eventuale partecipazione di Faenza ad iniziative legate alle Olimpiadi che si svolgeranno nel 2004 ad Atene. Si pensa in particolare alla presenza degli sbandieratori alle cerimonia di inaugurazione. Ad Amaroussion, infatti, sono presenti strutture sportive che ospiteranno le Olimpiadi. Faenza è la città col maggior numero di gemellaggi della provincia di Ravenna: ben sei. Con loro, sono in programma altre iniziative nel corso della prossima estate. Martedì 21 maggio arriveranno in città i giardinieri della gemella giapponese Toki, che saranno impegnati nella realizzazione di un giardino zen a Cervia. In questi giorni nella stessa Toki è esposta una mostra di fotografie di Faenza. In occasione della Cento Kilometri del Passatore, sabato 25 e domenica 26 maggio, sarà a Faenza anche una delegazione di Timisoara, per visitare alcune strutture faentine (pubbliche e private), che operano nel mondo dell'assistenza sociale ai giovani ed agli anziani. Altre iniziative sono in programma con la spagnola Talaveira de la Reina, la tedesca Schwabisch Gmund e la francese Bergerac. Tiziano Zaccaria

URBANIA LA MOSTRA DI ARTIAS STUPISCE ANCHE GLI ESPERTI (il resto del carlino) Sta riscuotendo un gran successo di pubblico la mostra, allestita a Palazzo Ducale, "Philippe Artias: ceramiche e acquerelli". L'esposizione si sviluppa nel salone del Trono della struttuta museale durantina e conta oltre 120 opere dell'artista, soprattutto di pezzi in ceramica. La mostra vede anche una sezione parallela nella quale vengono esposte diverse ceramiche realizzate dai locali maiolicari partendo dai temi di Artias e dedicandole proprio all'artista. Tra l'altro, lo stesso maestro francese è stato sollecitato a far ceramica dal grande Picasso. La rassegna durantina è stata curata da GianCralo Bojani, progetto di allestimento Franco Pecchia in collaborazione con Vincenzo Zollo, segreteria organizzativa Anita Guerra. La mostra resterà aperta fino al prossimo 2 giugno (chiuso il lunedì).

Museo della Ceramica, privati donano pezzi rari di RICCARDO SERRONI
GUALDO TADINO - L'importante era dare l'input, ora le cose sembrano maturare lentamente. Allestito lo spazio per il Museo della ceramica antica nei locali della Rocca Flea ed aperta l'esposizione con alcuni pezzi pregiati, si sta ora riscoprendo la generosità dei gualdesi. Tante famiglie hanno esposte come cimeli preziosi nelle loro vetrinette pezzi di ceramica antica di rara bellezza. Opere uniche che, nel chiuso delle mura domestiche, non sono valorizzate per quello che effettivamente valgono. Ed allora perché non donarle al Museo cittadino per rendere l'onore che merita all'artista che l'ha prodotte? In questi giorni due bellissime opere sono andate ad arricchire la collezione pubblica. Luigi Patera e Paola Chiavini hanno donato un piatto commemorativo di Giuseppe Mazzini, in maiolica a lustri oro-rubino-verde, realizzato intorno al 1885 dal pittole locale Giuseppe Discepoli; le signore Onorina Fiurucci e Nella Frilli, per volontà postuma dei coniugi Tamiride Biscaio e Giovanna Frillici, hanno donato un vaso in maiolica a lustri oro e rubino con ovali istoriati con scene cavalleresche, del maestro Alfredo Santarelli. Esempi importanti ai quali, si spera, ne seguano altri "anche con la formula del comodato d'uso temporaneo" dicono in Comune.

La cena del "Buon Ricordo" piatti da gustare e collezionare
CARLA NICOLICCHIA
(la repubblica) C'è chi li ha appesi sul tetto, chi li ha assicurati e chi si tramanda la tradizione da padre in figlio. Stiamo parlando delle piccole manie dei collezionisti dei piatti del "Buon Ricordo", ovvero quei piatti di ceramica realizzati a mano a Vietri che, stasera, saranno protagonisti dell'ottava edizione del convivio di primavera. L'appuntamento per soci ed appassionati è alle 20.30, alla Scuderia (viale del Fante) e alla trattoria Piazza Magione (via Castrofilippo). Il menù è dedicato alle specialità piemontesi. Alla fine, i soci riceveranno il piatto del "Buon Ricordo" dedicato al Piemonte."Siamo iscritti all'Unione dal '72 - spiega il titolare della Scuderia, Giuseppe Stancampiano - Il nostro piatto è il filetto di merluzzo alla ghiotta, ma l'anno prossimo lo cambieremo. Abbiamo ospitato tanti tipi di collezionisti. Da quello che ordinava sempre lo stesso per avere i doppioni da scambiare, a quelli che cercavano l'imperfezione, che sceglievano il piatto per le sbavature di colore perché così valevano di più".Collezionare e scambiare i doppioni dei piatti del "Buon Ricordo" è una passione di uomini e donne che tappezzano con i loro tesori le pareti della cucina, della cantina o li espongono sulle mensole. "L'associazione dei collezionisti - racconta il past fiduciario Gianfranco Furcieri - è nata nel 1964 da un'iniziativa di dodici ristoranti. Oggi l'Unione ristoranti del Buon Ricordo vanta centoquaranta iscritti, sparsi anche in Giappone, Svizzera e Austria. Per completare la collezione, ci vogliono seicento piatti. I miei li ho anche assicurati".Un altro socio, Vittorio Norrito, di piatti ne ha collezionati 350, frutto di altrettante mangiate in giro per l'Italia. "Sono soddisfatto perché - spiega - ho pure cinque piatti dei ristoranti fondatori. Il più pregiato è quello della Giarrettiera".Il fiduciario dell'associazione Eugenio Messina vanta una collezione di oltre trecento piatti, di cui 238 appesi sul soffitto, mentre i restanti riempiono le piattaie. "Non dimenticherò mai racconta la difficoltà per raggiungere un paesino in provincia di Mantova dove cucinano lumache e rane, ma alla fine ho portato a casa il piatto".Una passione condivisa tra marito e moglie, quella di Antonella e Antonino Griffo che hanno quattrocento piatti e quella di Gabriella Guastalla che, oltre ad aver coinvolto il marito raccogliendo oltre 500 piatti, cucina a casa le ricette.

CERAMICA E ARTE AD ALBISSOLA
Personale di Enzo L´Acqua

(la stampa) (Si chiama "Segno e materia-percorsi", è una monografia dedicata al savonese Enzo L´Acqua, artista della ceramica. La fondazione Giuseppe Mazzotti 1903 ha organizzato la presentazione delle opere d´arte stasera alle 20,00 alla Fabbrica casa museo Giuseppe Mazzotti di via Matteotti 29 ad Albissola Mare. E´ previsto un intervento del il critico Germano Beringhelli. L´Acqua è nato a Savona nel 1938. Vive e lavora tra Savona e Urbania. Oltre a svolgere il suo lavoro sulla pittura e sulla grafica, ha sviluppato ricerche formali su materiali come ceramica, legno, ferro e vetro. Negli anni Ottanta ha insegnato scenotecnica presso la Scuola professionale di Teatro di Savona e ha collaborato con il Teatro Totale Sperimentale 2TS di Savona. Dalla fine degli anni `60 e per tutto il decennio degli anni´70 l´artista ha lavorato prevalentemente con la ceramica, influenzato dai richiami della cultura espressiva di Albisola. La scelta di alcuni materiali come la terra, il legno, il ferro e il tessuto segna l´interesse dell´artista per la fisicità del materiale utilizzato. La mostra monografica si snoda in diversi "percorsi" che seguono le tappe della carriera di Enzo L´Acqua, tra i quali: "Frammenti" (1968-1974), "Progetto-Oggetto" (1973-1980), "Tessuti" (1973-1980), "Strutture Asimmetriche" (1992-2000), "Iguvium" (1986-1988).d. c.

PAVIA Le antiche maioliche
(la provincia pavese) PAVIA. La nostra città è stata un importante centro di produzione della maiolica, talmente importante - tra 1600 e 1700 - che i maestri artigiani di Milano e Lodi modellavano e decoravano i loro pezzi "all'uso di Pavia". Sulle rive del Ticino sono nati preziosi piatti "ad architettura", dalla decorazione raffinata esposti nei maggiori musei del mondo e, fino a pochi anni fa, erroneamente attribuiti ai laboratori veneti. De "La maiolica di Lodi e Milano all'uso di Pavia" parlerà oggi alle 17.30 in aula Volta dell'Università, Raffaella Ausenda, specializzata in maiolica lombarda del Settecento e curatrice dei cataloghi della raccolta di maioliche dei Musei civici di Milano al castello Sforzesco. L'incontro di oggi si inserisce nel ciclo di conferenze organizzato (col patrocinio del settore Cultura del Comune) dalla Delegazione pavese dell'associazione nazionale amici della Ceramica.

Nove . La proposta è del rappresentante della Confartigianato, Flavio Cavalli "Mettiamo in produzione le opere inviate al concorso della ceramica"
(il giornale di Vicenza) (r. b.) L'atteso ponte che collega il mondo produttivo della ceramica a quello della ricerca progettuale potrebbe essere gettato nelle prossime settimane nell'ambito del 2° Concorso internazionale della ceramica di Nove. In questi giorni continuano ad arrivare le opere che partecipano alla seconda edizione del più prestigioso concorso novese; gli iscritti hanno aderito da ogni parte del mondo. Nei primi giorni di giugno sarà riunita la giuria che dovrà giudicare le opere, composta da esperti e rappresentanti delle associazioni di categoria. Proprio a uno di loro, Flavio Cavalli, imprenditore rappresentante della Confartigianato, è venuta l'idea di utilizzare alcuni dei progetti presentati per il concorso, per inserirli nel ciclo produttivo delle aziende ceramiche. "Come Confartigianato s'è deciso di acquistare quindici proposte del concorso per destinarle alle aziende del nostro comparto produttivo, nel tentativo di rivitalizzare il settore - spiega Cavalli -. Dopo che la giuria si sarà riunita per esaminare i lavori pervenuti, le aziende che intendono prendere parte a questo progetto potranno prendere visione dei progetti concorrenti. Le aziende interessate potranno contattare gli autori delle opere che destano il loro interesse, realizzare dei prototipi consoni alle esigenze aziendali e proporli già nella prossima edizione del Macef di Milano, ai primi di settembre. In quell'occasione ci sarà una reale verifica sul campo del gradimento che incontrano le nuove idee". In questi giorni le aziende ceramiche stanno ricevendo una lettera dell'Associazione artigiani di Vicenza che illustra l'iniziativa: gli interessati possono trasmettere un fax alla segreteria di Vicenza (0444 392497). La giuria del concorso internazionale di Nove sarà presieduta da Susan Gravej, direttrice di una compagnia statunitense di import-export, cliente anche di alcune aziende novesi, altri componenti la giuria sono la prof. Katia Brugnolo (conservatrice del Museo civico di Nove), il prof. Cesare Storti, Siro Gheller (imprenditore rappresentante Api Unionceramica), Flavio Cavalli (Confartigianato).

GLI STUDIOSI AFFRONTANO IL TEMA DELLA DIFFUSIONE DI QUESTI MANUFATTI
Il fascino della ceramica blu
Convegno internazionale da oggi sul Priamar

(la stampa) SAVONA Prende il via stamani alle 9, sul Priamar, sotto l´alto patronato del presidente della Repubblica, il XXXV Convegno internazionale della ceramicac che per due giorni richiamerà a Savona esperti e studiosi allo scopo di dibattere ik tema "Ceramica in blu". "Si intenmde affrontare un tema di grande interesse e respirot - spiegano al Centro ligure per la storia della ceramica, organzizatore del convegno -, che coinvolge studiosi interessati alle produzioni ceramiche di buona parte del Mediterraneo, dal Medioevo all´Età moderna. La pigmentazione blu, nei decori del vasellame, è presente in una straordinaria gamma di tipologie, dalla Persia all´area Mesopotanica, dalla Siria all´Africa nord-occidentale, dalla Penisola Anatolica a quella Iperica, dall´Italia, dove le decorazioni col blu sono state particolarmente diffuse". In Liguria, e nel Savonese in particolare, la maiolica ha esaltato più di ogni altra manifattura il decoro blu su bianco o la monocromia azzurra, influenzando, a sua volta, tutta una serie di produzioni dalla Sicilia, al piamonte, alla Spagna. Ma il problema di tale colore è legato anche alla possibilità di disporre di ossidi di cobalto, sulla cui distribuzione e diffusione si nonosce ancora poco. A tale proposito è stato avviato un apposito progetto di analisi dei reperti medioevali e moderni decorati in blu, che ha coinvolto l´Istituto nazionale di fisica nucleare, il Dipartimento di fisica dell´Università di Genova e il Civico museo storico archeologico di savona, che presenteranno proprio in occasione del congresso sul Priamar i risultati di tale innovativa ricerca, al fine di poter definire centri di produzione e linee di diffusione di tale importante pigmento. "L´intento è quello di affrontare - aggiungono gli organizzatori - le particolari tematiche relative ai differenti centri sia dal punto di vista archeologico che storico-sconomico, che da quello degli influssi stilistici e morfologici". Il Convegno si concluderà domani pomeriggio.i. p.

DUE DONAZIONI
(la nazione) GUALDO - Il museo della ceramica si è arricchito: un piatto commemorativo di Giuseppe Mazzini, realizzato in oro, rubino e verde attorno al 1885 dal pittore Giuseppe Discepoli, è stato donato dai coniugi Luigi Patera e Paola Chiavini; un vaso a lustro oro e rubino, con ovali istoriati con scene cavalleresche, opera di Alfredo Santarelli, è stato consegnato dalle insegnanti Onorina Fiorucci e Nella Frillici.

Imola OMAGGIO A ZAULI IN DUE MUSEI
(il resto del carlino) Gran galà stasera alle 21,30 per l'apertura al pubblico del Museo Carlo Zauli, in via della Croce 6. L'esposizione permanente dell'artista faentino, scomparso all'inizio di quest'anno a 76 anni, è stata realizzata nella bottega artigianale ove Zauli ha lavorato per circa quarant'anni, dai primi anni Cinquanta fino all'inizio degli anni Novanta, quando una malattia ha iniziato a minarlo nel fisico e nella mente. L'idea del Museo, partita dai figli dell'artista (Matteo, Laura e Monica), si è sviluppata grazie all'intervento di alcune istituzioni e di alcune aziende ceramiche storicamente legate alla figura di Zauli. L'esposizione di via Della Croce raccoglie, in una quindicina di sale, circa 120 opere particolarnente significative della carriera artistica del più importante 'ceramista scultore' faentino del secolo scorso. Sono state adibiti a museo anche lo studio personale, la vecchia fornace ed il deposito sotterraneo delle argille, quest'ultimo lasciato intatto, 'vivo', con la polvere sui sacchi di terra, come se Zauli fosse ancora intento al suo lavoro in questi ambienti. Il museo si presenta 'intimo', tutt'altro che asettico. Diciamo che non solo ripercorre la storia artistica di Carlo Zauli, ma racconta anche come si fa ceramica, dalla preparazione dell'argilla, alla cottura del pezzo, alla sua eventuale decorazione. Sempre oggi viene inaugurata la grande mostra antologica 'Carlo Zauli: l'alchimia delle Terre', in programma fino al 27 ottobre. Oltre al Museo a lui dedicato, infatti, anche il Museo delle ceramiche intende ricordare Zauli con un'esposizione di una cinquantina di opere selezionate da Giorgio Cortenova, opere che documentano l'evoluzione dell'artista faentino. Accanto alle sue sculture, molte delle quali conservate in numerosi musei del mondo, la mostra del Mic propone opere di altri grandi maestri internazionali, come Giò Pomodoro, Leoncillo, Brunori, Burri e Spagnulo. Il Museo delle ceramiche è aperto dal martedì al sabato, dalle 9 alle 19; domenica e festivi 9,30-13 e 15-19. Per informazioni e prenotazioni visite al Museo Carlo Zauli, tel. 0546-22123. L'ingresso per entrambi i musei è di 8 euro; ingressi singoli a 6 euro. Tiziano Zaccaria