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La nascita del design in ceramica Una mostra al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza
Il MIC (Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza) mette in mostra, dal 27 febbraio al 2 maggio, la storia della ceramica applicata al design e agli oggetti d'arredamento, le grandi innovazioni stilistiche ed estetiche avvenute negli ultimi 150 anni, con una esposizione che sta attraversando l'Europa, giungendo in Italia alla sua quinta tappa espositiva. "Ceramica Cultura Innovazione 1851-2000", con le sue 240 opere, racconta attraverso un percorso eclettico e variegato, uno dei secoli più creativi che la storia dell'uomo abbia avutoa livello di ricerca e di innovazioni tecniche e formali, quandocioè l'avvento della società industriale, le nuove concezioni nel mondo dell'arte hanno sconvolto la vita sociale e con essa anche il mondo delle arti applicate, fra cui la ceramica.Il fil rouge che lega le opere esposte èl'innovazione nell'utilizzo di questo antico e versatile materiale. Innovazione nelle tecniche, nei materiali, ma anche negli utilizzi con l'introduzione, e soprattutto diffusione su larga scala, di questa arte applicata alla oggettistica eall'arredo per giungere alla nascita del design.Il percorso di mostra spazia attraverso i più importanti movimenti e scuole di pensiero del XIX e XX secolo: Decò, Bauhaus, per citare alcuni dei movimenti più noti e poi ancora Storicismo, Orientalismo, Simbolismo, Art Nouveau, Futurismo, Razionalismo, Post-Modern, non escludendo la ceramica per l'architettura, fino a giungere alla ceramica intesa come pura manifestazione artistica."Ceramica Cultura Innovazione1851-2000"è questo un viaggio nell'iridescente mondo della ceramica, nella molteplicità di impulsi per gli stili più svariati: colori a smalto, fotoceramica, lustri, smalti sangue di bue, tecniche a grana di riso, decorazioni a riposto e alla sanguigna.Emergono in mostra tracce di storie, volti di uomini e luoghi, tutti protagonisti di una totalità, il mondo della ceramica attraverso 150 anni di vita. Le ricerche individuali degli artigiani e artisti europei quanto a forme, smalto, colori e cottura diventano magico ponte verso l'attualità della ceramica, una materia che nel suo essere semplice, è insieme infinitamente eclettica e profondamente sensibile a ogni innovazione Il 1851, la data che segna cronologicamente l'inizio della raccolta, è l'anno della prima Esposizione Universale di Londra e segna un cambiamento radicale nel mondo della produzione. La prima esposizione mondiale si rivelò momento di fondamentale cambiamento. Da quella data si registrò un crescente fermento che indusse produttori, creativi, il pubblico stesso, a scoprire cosa avveniva nelle altre parti del continente e del mondo, gli scambi e il desiderio di sperimentare aumentarono, da qui il senso di una mostra che raduna gli oggetti che hanno segnato a loro modo un cambiamento, sia esso nell'ambito delle tecniche, estetico o formale. (Per maggiori informazioni si rimanda alla allegata scheda di approfondimento)La mostra "Ceramica Cultura Innovazione 1851-2000" è parte del più ampio Progetto Europeo"Cultura 2000" cui hanno aderito sei importanti musei: Herendi Porcelánm?vészeti Múzeum Alapítvány, Herend; Museu Nacional do Azulejo di Lisbona; Musée National Adrien Dubouché di Limoges; The Potteries Museum and Art Gallery di Stoke-on-Trent; Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza; Deutsches Porzellanmuseum di Hohenberg/Eger-Europäisches Industriemuseum für Porzellan di Selb.L'esposizione ha già riscontrato un notevole successo a Budapest, Lisbona e Limoges e Stoke-on-Trent. Dopo Faenza concluderà il suo percorso in Germania.

CIVITA CASTELLANA Ceramiche di Pesaro e Urbania in mostra a Civita Castellana, in provincia di Viterbo.
La mostra al Forte Sangallo è intitola "Ceramiche d'Italia" e resterà aperta fino al 31 marzo. La mostra, organizzata dal Comune di Civita Castellana in collaborazione con l'Aicc, è inserita all'interno del progetto Acta, articolata iniziativa finanziata dal ministero delle Attività produttive per il rilancio del settore artigianale ceramico italiano e la promozione del marchio che tutela la Ceramica Artistica e Tradizionale (Cat) a livello nazionale e internazionale. Orario di apertura: 10-13/15-18, per informazioni: 0761/590402-411.

I maestri del restauro della ceramica
FAENZA - Anche Faenza, e i suoi studenti, saranno presenti al Salone dell'arte del restauro, a Ferrara.L'Istituto "Ballardini" organizza infatti un incontro tecnico, oggi alle 17.30, sul restauro della ceramica.Interverranno Rolando Giovannini, dirigente scolastico, Donatella Callegari, assessore comunale alle Politiche culturali, Marcella Vitali, docente di Storia dell'arte e della ceramica, Rino Casadio, docente di restauro, Ana Cecilia Hillar, ex allieva del corso di restauro, e Germano Savorani, assessore provinciale alla Formazione."Nell'ampia e articolata visione di Gaetano Ballardini, fondatore del Museo delle Ceramiche di Faenza nel 1908 e della Scuola di Ceramica nel 1916, il concetto di restauro è strettamente connesso a quello di conservazione fin dalle origini, rappresentando, insieme all'arte e alla tecnica, uno degli aspetti e delle angolazioni nell'approccio al complesso mondo dei materiali ceramici - afferma Marcella Vitali -. Le prime esperienze di restauro si svolgono nella scuola d'anteguerra, anche se in modo saltuario; un Corso istituzionale biennale verrà invece organizzato nel 1960 ed inserito nella struttura dei Magisteri. L'evoluzione del sistema scolastico motiverà poi nel 1980 la trasformazione nell'attuale Corso di Perfezionamento, biennale e con attestato finale, mentre nel 1988 nell'ambito di un Corso Sperimentale quinquennale verrà istituito anche un triennio di indirizzo in Arte del Restauro".Lo specifico ruolo di Faenza e le competenze acquisite negli studi e nelle ricerche sui materiali ceramici hanno determinato costanti relazioni e rapporti con Istituti, Musei, Soprintendenze, Enti pubblici e privati, così che i riconoscimenti al Corso di restauro si configurano anche come attestati di stima verso una professionalità nel settore con vantaggi reciproci; oltre agli ormai storici rapporti con il Museo delle Ceramiche, peraltro sanciti da una legge dello Stato, sono costanti i rapporti con la Soprintendenza ai Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, con il Museo Diocesano di Faenza, con Comuni ed Istituzioni diverse e in un raggio territorialmente molto vasto."Si potrebbero citare serie di lavori eseguiti per conto di diverse istituzioni che hanno portato al recupero di materiale ceramico ai fini conservativi, poi espositivi - aggiunge la Vitali -, oppure collaborazioni per classificazione e studio di materiale di scavo o materiale proveniente da strutture murarie, senza distinzione di epoche (dalla preistoria al contemporaneo) senza distinzione di materiali (dalle cosiddette"grezze" al cotto, alla maiolica, alla faenza ingobbiata ecc.)".La particolarità e la specificità di questo Corso di Restauro sta anche nella sua anomalia, in quanto non inserito nella fascia universitaria, pur appartenendo alla fascia post-diploma

A Sei Casali in mostra la ceramica
Elena Sica (la citta di salerno) GIFFONI SEI CASALI. ''Terre mediterranee'' è l'esposizione degli artisti-ceramisti inaugurata domenica 21 marzo presso la Palazzina neoclassica del comune di Giffoni Sei Casali. La mostra, curata da Massimo Bignardi resterà aperta fino al 18 aprile. "L'evento - ha detto l'Assessore al Turismo del Comune di Giffoni Sei Casali, Giuseppe Di Muro - intende evidenziare l'influenza che l'arte della ceramica salernitana ha esercitato nell'area globale del mediterraneo. Si intendono valorizzare, altresì, le tendenze contemporanee della ceramica salernitana caratterizzata dalla sperimentazione di nuove forme e nuovi colori". ''Aspetti della nuova ceramica d'arte nel salernitano'' è il sottotitolo della mostra che impreziosisce la ''collana'' d'arte e cultura che distingue la vocazione del Paese Albergo. "La sensibilità artistica, legata al lavoro umano - ha detto il sindaco di Giffoni Sei Casali, Rosario D'Acunto - costituisce una delle espressioni più persuasive nel campo delle relazioni umane. Valorizzare tale espressività è il nostro contributo alla cultura della pace e della vita". Dunque, una mostra che si inserisce nelle strategie culturali del Paese Albergo per sperimentare forme nuove di accoglienza, di vita e di lavoro nell'orizzonte culturale ed artistico delle terre mediterranee.