novembre

C'erano una volta i piatti da barba
(il corriere della sera) Per i nobili anche quella di radersi era un'arte da praticare con gli strumenti più preziosi. Per rendersene conto basta visitare il castello di Somma dove è custodita la più grande collezione di piatti da barba del mondo. Nella residenza che fu proprietà della famiglia Visconti di San Vito, oltre agli arredi originali, gli affreschi attribuiti alla scuola di Camillo Procaccini, la pala d'altare del Cerano, tre epigrafi funerarie romane e materiale archeologico della cultura di Golasecca, si trova infatti questa originale raccolta iniziata nella metà del 1800 dal marchese Carlo Ermes e continuata in seguito dai suoi successori. Comparsi alla metà del '600 per esigenze d'igiene, questi accessori di pregevole fattura hanno avuto il periodo di massimo splendore fra il '700 e l'800, quando i clienti tenevano in equilibrio il piatto con entrambe le mani sotto il mento, mentre il barbiere insaponava, radeva e sciacquava. I 500 piatti esposti al castello di Somma, di forma circolare con un incavo a mezzaluna su un lato per un miglior accostamento alla gola, sono di tutti i materiali: di legno, alabastro, ottone, rame, peltro, argento, ceramica, porcellana di Ginori, Lodi, Faenza, Limoges, Strasburgo e della Compagnia delle Indie inglese e francese. Quanto alle epoche di appartenenza, si va dai più antichi in metallo, ai più recenti rifacimenti in occasione del bicentenario della Rivoluzione francese. Per informazioni telefonare allo 0331.256337. (Paolo Carnevale)

POVOLETTO Organizzato dall'Uva Concorso nazionale d'arte e ceramica
(il messaggero veneto) Sono oltre 70 le adesioni giunte al Primo concorso nazionale d'arte ceramica "CavilloART 2002" - Rosso per un Interno -, patrocinato dalla Provincia di Udine e dal Comune di Povoletto, organizzato dall'associazione circolo culturale "Unione veri amici" di Ravosa. La presentazione dell'iniziativa si terrà giovedì, 7 novembre, alle 18, nel salone del Consiglio di Palazzo Belgrado, mentre la premiazione è prevista per domenica 24 novembre alle 10. Il concorso è aperto a tutti gli artisti-ceramisti di qualsiasi età e provenienza. Finora, la maggioranza degli iscritti (circa il 60 per cento) è della provincia di Udine, ma adesioni sono giunte anche da Trieste, pordenone, Padova, Faenza, Bergamo, Milano, Roma, Vietri, Fano, Salerno, Ceranesi, Genazzano, Ticino e dalla provincia di Taranto, per la precisione da Grottaglie. La speranza degli organizzatori è che l'iniziativa abbia un buon seguito e che si trasformi in un appuntamento biennale. L'Unione veri amici (Uva) nacque nel 1970 dall'impegno di un affiatato gruppo di amici uniti dalla volontà di valorizzare la cultura friulana. L'associazione si ripropone ogni anno di rinnovare le proprie iniziative con l'intento di far conoscere altrove il caratteristico territorio dove notevole è la presenza artistico-architettonica, contraddistinta da numerose ville, chiese e chiesette votive, le più antiche risalenti al 1400. In questo patrimonio emerge il complesso alto medievale denominato "Castello della Motta". In questi luoghi viene offerta ospitalità in agriturismi e pensioni, un'ampia scelta di prodotti agroalimentari da degustare nelle numerose trattorie, osterie e frasche. Le iniziative promosse dall'Associazione Uva sono indirizzate a valorizzare l'arte e l'artigianato locale, con mostre e mercatini che attraggono un vasto pubblico. Da qualche anno ha assunto importanza l'esposizione di artisti, affermati in ambito nazionale, organizzata durante il mese di dicembre, collateralmente alla festa del paese, la "sagra della Madonna".

Maierà Con il progetto "Ceramica viva"
L'arte nel centro storico
Virgilio Minniti
(la gazzetta del sud) SCALEA.Il rilancio e la rivalutazione dei centri storici a volte passa anche attraverso la realizzazione di progetti originali e artistici; proprio percorrendo questa strada, l'amministrazione comunale di Maierà ha ultimato il progetto "Ceramica viva" che si incardina in un ampio programma tendente alla valorizzazione del centro storico. L'idea è diventata realtà grazie alle molteplicità di esperienze artistiche di giovani e meno giovani i quali hanno lasciato trapelare una sensibilità soggettiva che ha rappresentato l'anima del progetto: questo è quanto ha tenuto a sottolineare l'assessore alla Cultura, prof. Fulvio Longo, il quale si è mostrato molto soddisfatto per la realizzazione dell'idea. Ma quali i risultati di questo meticoloso lavoro portato avanti con tanta passione dal sindaco Giacomo De Marco, dall'assessore al Turismo, Cioni, dall'assessore alla Cultura, Longo e dall'ideatore e curatore del progetto prof. Rocco Zucco? La realizzazione di uno scenario incantevole che sta animando, sin da questa estate, il centro storico di Maierà con l'abbellimento di muri e strade addobbati di oggetti ceramici. Chi visita il percorso "artistico" potrà ammirare l'omaggio al Giubileo, una memoria dell'11 settembre, rosa che ricordano le manifatture di Capodimonte. Il contesto che si è venuto a creare rappresenta un invito a passeggiate rilassanti sotto il bacio del caldo sole che accompagna le stagioni della nostra terra. Il catalogo della mostra documentazioni fotografiche dell'intero percorso e notizie sugli artisti. "Ceramica viva" ha suscitato anche l'ammirazione dell'assessore alla Cultura della Regione Calabria, Zavettieri, che ha patrocinato l'interessante progetto artistico.

I vasi della collezione Orsini Colonna che andranno all'asta in Francia
Valgono 500mila euro
VASI DI CASTELLI DEL 500
All'asta le ceramiche antiche
Mazzitti al ministro: "Lo Stato deve ricomprarle" Gennaro Della Monica

(il centro) TERAMO Recuperare la collezione di maioliche "Orsini-Colonna" ed esporla nel museo di Castelli. E' questo il senso dell'appello che il presidente del Parco Gran Sasso-Monti della Laga Walter Mazzitti rivolge al ministro per i Beni Culturali.In una lettera aperta indirizzata a Giuliano Urbani, Mazzitti spiega che nei prossimi giorni, in Francia, saranno venduti all'asta dieci esemplari del raro servizio di maioliche realizzato a Castelli nel '500 e conosciuto con il nome di "Orsini-Colonna". Il presidente dell'ente parco sottolinea che si tratta di pezzi molto pregiati, dal valore di circa 500mila euro, e ricercatissimi dai collezionisti. l'intervento del ministero, tramite l'esercizio della prelazione sulla vendita o la partecipazione all'asta, sarebbe quindi quanto mai opportuno. "Far rientrare in Italia questi splendidi capolavori della maiolica rinascimentale italiana", scrive Mazzitti, "sarebbe un'operazione di grande valenza culturale. Si tratta, infatti di una vendita eccezionale non solo per la bellezza e la rarità degli esemplari messi all'asta, ma anche per il loro cospicuo numero". Per mettere insieme una raccolta di "Orsini-Colonna" simile a quella che sarà venduta in Francia, fa notare il presidente del parco, servirebbero una somma ingente e anni di ricerche, per cui l'opportunità di acquistare un lotto così nutrito di quei vasi rappresenterebbe "un'occasione storica".La destinazione naturale della collezione, una volta recuperata, secondo Mazzitti sarebbe il museo della ceramica di Castelli, che si trova proprio all'interno del territorio del parco. "Per l'Abruzzo", fa notare il presidente del consiglio di amministrazione dell'ente Parco "sarebbe come se in Toscana rientrasse la Gioconda". Mazzitti, dunque, evidenzia la ricaduta positiva che l'operazione avrebbe per il museo e per la ceramica castellana e sollecita l'interssamento di Urbani alla questione. "Data l'eccezionalità dell'evento", scrive il presidente del Parco, "chiedo, signor ministro, che il suo ministero intervenga utilizando le proprie risorse economiche". In questo modo, la collezione, che fa parte del più famoso servizio in maiolica prodotto a Castelli nel '500, tornerebbe nella terra dove venne realizzato cinque secoli fa."A nome dell'intera comunità del parco, del sindaco di Castelli e del mondo culturale del territorio", conclude Mazzitti nella lettera inivata a Urbani, "la prego, signor ministro, di ricevere i miei più sinceri ringraziamenti, nella consapevolezza che ogni tentativo sarà effettuato perchè questa straordinaria ricchezza venga acquisita al patrimonio culturale nazionale".

Montelupo, 70mila visitatori per le maioliche
(il tirreno) MONTELUPO. Si è chiusa con un notevole successo in Palazzo Medici Riccardi la mostra "Capolavori della maiolica rinascimentale". Nei cinque mesi di apertura l'esposizione ha registrato circa 70mila visitatori ed ha portato all'attenzione le opere della manifattura ceramica di Montelupo, di cui ha presentato una selezione con pezzi rari di epoca rinascimentale riuniti da collezioni di tutto il mondo. Buoni risultati anche per l'altra mostra, quella dei marmi della collezione Riccardi, esposti fino alla fine di ottobre all'Istituto di Archeologia di Zurigo: i visitatori sono stati 2300.

Oggi il premio Vietri (la città di salerno) La ceramica artistica di Slimane
E' a un ceramista tunisino, Khaled Ben Slimane, che stasera, all'hotel Ariston di Paestum viene conferito il titolo di vincitore del IV Premio ''Viaggio attraverso la ceramica''. L'artista ha vinto con l'opera "Il sole blu di Vietri", realizzata presso la Ceramica Solimene. Nove piatti in ceramica coloratissimi, donati al Comune di Vietri e conservati a Palazzo Sant'Agostino. Nei lavori di Slimane, affascinato dai colori di Vietri e dalla maestria degli artigiani, ritroviamo l'uso della scrittura come elemento grafico decorativo, tipico dell'arte araba. L'artista ha donato al Museo della Ceramica di Raito 24 riggiole risalenti al 18esimo e 19esimo secolo. (m.r.v.)

Il Museo dellaq Ceramica estende gli orizzonti Oggi un seminario sulla produzione dei pezzi dorati nel Mediterraneo
(la sicilia) CALTAGIRONE - Nel quadro delle collaborazioni avviate con prestigiosi centri universitari e istituzioni museali, si apre un seminario di studi. A corollario della mostra su "La Ceramica dorata: Cinque secoli di produzione a Paterna" che dallo scorso aprile sta registrando un forte afflusso di visitatori e che sarà aperta fino al 15 gennaio, si terrà oggi alle 10,30 un seminario con il contributo del prof. Max Schvoerer del "Centre de Recherche en Physique Appliquee a l'Archeologie" dell'Università "Michel de Montaigne" di Bordeaux (Francia), della dott.ssa Mercedes Mesquida, direttore del Museo della Ceramica di Paterna (Spagna) e della dott.ssa Salvina Fiorilla, archeologa medioevalista ed esperta del settore. "Nel quadro delle avviate collaborazioni con i vari istituti scolastici superiori- ha rilevato il direttore del Museo regionale, dott.ssa Enza Cilia - al seminario prenderanno parte anche docenti e allievi al fine di favorire la conoscenza delle tematiche inerenti la produzione e la circolazione della ceramica dorata nel bacino del Mediterraneo". La mostra espone in modo cronologico-didattico oltre 150 manufatti a lustro, per lo più piatti da parata e ciotole, provenienti dai ricchissimi musei di Paterna e Caltagirone, dagli scavi del Servizio Archeologico Municipale S.A.M. e da relitti di navi, e tenta di ricostruire la fitta rete di rapporti culturali tra i domini ricadenti sotto il Regno di Aragona ridisegnando il quadro delle influenze e tangenze che da Valencia a Paterna, da Siracusa ad Agrigento, da Gela a Messina hanno costituito una delle pagine più straordinarie dell'arte mediterranea. Il seminario darà modo di fare il punto sulle analisi condotte dal Centro di Ricerca in Fisica Applicata all'Archeologia dell'Università di Bordeaux 3 sull'origine fisica dei riflessi metallici colorati e su come ricrearli. Il recente rinvenimento delle fornaci di Paterna pone inoltre una problematica di ampio respiro quale l'attribuzione alle fabbriche di Paterna di quei pezzi finora genericamente attribuiti a Valenza, che sarà affrontata nel seminario. Alessandra La Puzza

DAL 1947 L´IMPEGNO DELL´ISTITUTO DI STUDI LIGURI
Savona, nascono i corsi per la ceramica antica

(la stampa) SAVONA - E´ dal 1947 che l´Istituto internazionale di studi liguri organizza corsi intensivi su scavi archeologici e metodi di datazione dei reparto ceramici. Ma di recente, grazie a una serie di convenzioni, ha avuto la possibilità di estendere i corsi ad altri settori. Quest´anno, attraverso il Sima, scuola interdisciplinare delle metodologie archeologiche, sostenuta dalla Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, ha curato, per la durata di quattro mesi, il corso "La ceramica medioevale e di età moderna". Il corso è iniziato a Bordighera, ma si concluderà, da domani al 22 novembrea Savona, nella Fortezza del Priamàr. I corsi si concludono a Savona perchè, on il Museo Archeologico, rappresenta una delle più importanti realtà dedicate all´archeologia medievale d´Italia. Le lezioni, coordinate dal Prof. Carlo Varaldo, docente di Archeologia Medievale presso l´Università degli Studi di Genova e Direttore del Civico Museo Storico Archeologico di Savona, sono rivolte a studenti universitari, laureati e specializzati in Materie Umanistiche, Beni Culturali e in Architettura provenienti da facoltà italiane e straniere. Durante le due settimane di corso verrà approfondito lo studio della ceramica che, elaborando l´eredità del mondo romano, si svilupperà nelle realizzazioni altomedievali con la produzione di anfore, ceramica comune, longobarda ed invetriata. "La grande disponibilità di materiali ceramici medievali sia di importazione che, soprattutto, di produzione locale, provenienti dagli scavi savonesi e conservati presso il Civico Museo Storico Archeologico di Savona, gestito dall´Istituto Internazionale di Studi Liguri- spiega il professor Varaldo - offre la possibilità di riservare ampio spazio all´esame diretto delle diverse tipologie ceramiche e alla classificazione degli stessi materiali". i. p.

Catalogo multilingue per promuovere la ceramica castellana Aiardi: "Strumento commerciale che mette in risalto anche la dimensione artistica"
Manuela Martella
(Il centro ) TERAMO. Un catalogo per presentare la produzione della ceramica artistica contemporanea di Castelli. L'iniziativa, realizzata dal Centro ceramico castellano, è stata presentata ieri in Provincia. Il progetto, che risulta essere una prima esperienza nell'ambito delle città d'arte ceramica, è stato attuato grazie alla partecipazione del 70% circa degli artigiani di Castelli, con l'adesione di 33 aziende. "L'idea di realizzare un catalogo", spiega il presidente del Centro ceramico Alberto Aiardi, "nasce non solo con l'intenzione di avere uno strumento che permetta di attivare iniziative coordinate di promozione e, dunque, con finalità commerciali, ma anche per mettere in risalto la dimensione d'arte di questa produzione". Scritto in 4 lingue, il catalogo, che sarà distribuito in Italia e all'estero nei prossimi giorni, fornisce un'ampia panoramica dell'attuale produzione della ceramica di Castelli, integrando l'attività di promozione già avviata con il sito web. "In realtà una parte del catalogo", aggiunge Aiardi, "è già presente sul sito internet www.castelliceramica.it ma bbiamo voluto completare l'offerta promozionale con uno strumento cartaceo". A tre anni dalla costituzione della società, dunque, tanto lavoro è stato già fatto per sviluppare, modernizzare e promuovere la produzione dell'artigianato ceramico castellano. Tra le attività svolte nel 2002, ha avuto un grosso successo la tradizionale mostra-mercato dell'Agosto castellano, durante la quale il Centro ceramico ha curato l'allestimento di alcune vetrine espositive che hanno arricchito la rassegna delle opere prodotte dagli studenti dell'istituto d'arte. Tra le iniziative in programma ci sono la partecipazione alla fiera di Milano "L'artigiano in Fiera" di dicembre, la presenza alla fiera di Essen in Germania e "Spring Fair" di Birmingham (Gran Bretagna) nel febbraio 2003.

A Porto Potenza Picena la sfida della ceramica (il messaggero) PORTO POTENZA PICENA - Una azienda storica nella produzione di ceramica sfida la crisi del settore e si rilancia grazie ad un nuovo management arrivato dall'Emilia Romagna. Fondata nel 1921, con i suoi 60 dipendenti, i 4 milioni di metri quadrati prodotti per anno, i 40.000 metri quadrati coperti dallo stabilimento, la S.C.A., Società Ceramica Adriatica, di Porto Potenza Picena, rappresenta sicuramente la piu' antica ed importante ceramica del Centro Italia. Le sue radici sono profondamente inserite nel tessuto sociale della comunità rivierasca poichè tre generazioni di lavoratori vi hanno operato creando un forte spirito di gruppo tra gli addetti, il sindacato. A gennaio, una società importante che operava nel comprensorio di Reggio Emilia , ha acquisito l'azienda con un interessante progetto di ristrutturazione. "Spesso chi acquista aziende in difficoltà- spiega Michele Sangermano, di origini abruzzesi, uno dei nuovi proprietari- le ristruttura e le rivende subito. Noi abbiamo una filosofia diversa: vogliamo reinvestire l'utile per lo sviluppo ed il prossimo obiettivo che ci siamo posti è la costruzione del nuovo stabilimento che sorgerà nella zona industriale di Porto Potenza".

Nove. Una "vetrina telematica" per i Comuni di antica tradizione Città e musei della ceramica si visitano anche via internet
(il giornale di vicenza) (r. b.) Sessione tutta novese, nei giorni scorsi, per il consiglio direttivo dell'Associazione nazionale "Città della ceramica". Al gran completo il sodalizio, sotto la guida del presidente faentino Stefano Collina, ha affrontato numerosi argomenti. Tra gli obiettivi concreti più immediati l'allestimento di una mostra negli Stati Uniti, iniziativa che dovrebbe essere indetta sulla falsariga della mostra "Ceramiche d'Italia" ospitata a Roma nella primavera del 2001. A questa mostra, già programmata da tempo del sodalizio delle città della ceramica, hanno aderito i 29 comuni di "antica tradizione", che parteciperanno alla rassegna con ceramiche storiche e la produzione proveniente da una quarantina di aziende attive tuttora. La parte del leone del dibattito del direttivo della "Aicc", è stata riservata all'informatica. I dirigenti dell'associazione hanno convenuto sulla necessità di rinnovare le modalità di accesso dei singoli comuni al portale elettronico dell'associazione: "Finora per introdurre modifiche o informazioni di qualsiasi natura sulle pagine 'web' di ognuna delle nostre città, era necessario rivolgersi alla segreteria centrale dell'associazione a Faenza, in sede di direttivo abbiamo discusso affinché si provveda a costituire un nuovo contratto con il 'provider', in modo che ogni singolo comune possa direttamente apportare le nuove informazioni che ritiene opportune, sulle pagine elettroniche - ha detto il novese Diego Morlin, vicepresidente nazionale del sodalizio dei centri ceramici storici -. Oltre a quest'aspetto si ritiene utile la costituzione di una rete che colleghi, non solo in via informatica, tutti i musei della ceramica. Ma per qualificare questa struttura l'associazione intende costituire un'apposita commissione che fissi, con un regolamento, le modalità per accedervi. Si tratta di offrire il meglio in tema di scambi culturali e informazioni per turisti e studiosi". A Nove gli amministratori di una ventina di città dalle grandi tradizioni ceramistiche, hanno anche parlato dell'emendamento collegato alla legge finanziaria, presentato dal senatore bassanese Antonio Pasinato, che mette a disposizione in tre anni circa dieci miliardi delle vecchie lire. "Questa cospicua somma potrebbe essere momentaneamente parcheggiata all'agenzia del 'Polo ceramico' di Faenza, che avrebbe sostanzialmente la funzione di una banca. Per quanto mi riguarda - precisa il vicepresidente dell'Aicc, Diego Morlin - ho evidenziato ai colleghi del direttivo sulla necessità che questa risorse venga spesa nel modo più razionale possibile". Su quest'aspetto è intervenuto anche il portavoce della categoria ceramica del mandamento, dell'Associazione artigiani, l'imprenditore Flavio Cavalli, il quale ha auspicato che il denaro collegato alla finanziaria, sia speso anche per promuovere non solo campagne di natura culturale, ma anche per indire azioni di propaganda che mettano la "voglia" nella più vasta potenziale clientela di avvicinarsi e acquistare produzioni ceramiche qualificate.

Caltagirone, lezione sulle ceramiche a lustro
(la sicilia) Il segreto dell'uomo di Baghdad, gran visir che nel I sec. d.C., trasferendosi a Kairouan, decise di utilizzare le splendide mattonelle a lustro destinate alla costruzione del suo harem per l'abbellimento del mirab della moschea di Kairouan, ha attirato gli studenti del I e del II anno del corso di restauro post diploma dell'Istituto d'arte di Caltagirone nelle sale del Museo regionale della ceramica. Narratore, evocatore di suggestioni e guida, il prof. Max Schverer del "Centre de Recherche en Physique Appliquee a l'Archeologie" dell'Università "Michel de Montaigne" di Bordeaux, insieme alla dott.ssa Mercedes Mesquida, direttore del Museo della Ceramica di Paterna (Spagna) e alla dott.ssa Enza Cilia, direttore del Museo regionale della ceramica di Caltagirone. Un incontro in cui, mediatore il Museo regionale, si sono ritrovati uniti dalla medesima volontà di conoscenza ricercatori, studenti, direttori dei musei, professori e materiali. Materiali unici, le ceramiche a lustro, di cui oggi - ha precisato il prof. Schverer- "si conosce la composizione chimica, anche se non si riesce ad ottenere la perfetta riproduzione". Il riflesso metallico cangiante che si manifesta a luce radente è derivato infatti dalla presenza di sali di rame e argento che, combinati con ematite, aceto e ferro in un'atmosfera riducente, producono delle particelle colloidali di metallo di rame e argento del diametro di 10 e 50 nanometri. Mostrando in un video la bellezza degli esemplari di Kairouan ripresi a luce radente, il prof. Schverer ha quindi illustrato agli studenti e ai docenti le ricerche attuate sui lustri che si diffusero a partire dall'863 d.C. anche in Mesopotamia, tra i Fatimidi in Egitto, e poi nel Nordafrica e, quindi, in Spagna e a Paterna. Visitando inoltre la mostra "la ceramica dorata" allestita nelle sale e che resterà aperta fino al 15 gennaio, gli studenti dell'Istituto d'arte hanno potuto ammirare gli oltre 200 pezzi esposti al Museo e provenienti da Paterna, Caltagirone e Gibellina. "La nostra aspirazione - hanno detto i ragazzi - è poter partecipare a uno stage in Spagna o in Francia e poter continuare un rapporto di collaborazione con i Musei e il centro di Bordeaux". Il prof. Schverer ha infine lanciato una sfida ai giovani artisti calatini: "approfondire la tecnica dei lustri per cercare di riprodurli". I giovani, guidati dall'esperienza pluriennale di scavo di Mercedes Mesquida, hanno potuto confrontarsi anche sulle metodologie di scavo e sul tema del restauro conservativo. A. L. P.

VIGEVANO In mostra le ceramiche raku
(la provincia pavese) VIGEVANO. C'è tempo fino a domenica per visitare "Materiacolore", la personale di Anna Caccia allestita presso lo studio Avogadro di via del Popolo. In mostra le ceramiche realizzate con la tecnica raku, già in uso nel XV e XVI secolo fra i maestri giapponesi che creavano tazze per la cerimonia del tè. "I pezzi sono modellati a mano o nel tornio con terre refrattarie. Vengono cotti una prima volta a 980 gradi e quindi decorati con ossidi e cotti una seconda volta in forni appositi", spiega l'artista vigevanese, che nel laboratorio di Novara tiene corsi di ceramica raku. La temperatura di fusione degli smalti viene raggiunta a 900 gradi: dopo che le "piastrelle" vengono estratte incandescenti e depositate in recipienti contenenti segatura, foglie secche e carta avviene la combustione. Il recipiente viene chiuso e si crea così un'atmosfera che affumica la terra priva di smalti e fa reagire gli ossidi: si crea così il caratteristico "craquelè". Orari: oggi 16.30-19-30, sabato e domenica 10.30-12.30 e 16.30-19-30.

L'ANTICA CERAMICA FERRARESEFU ISPIRATA DALLA LONTANA CINA
(rdc) Sull'eco di quell'innegabile risveglio di interesse per le "cose d'altri tempi", è sempre più frequente la possibilità di trovare ed acquistare sulle bancarelle nei mercatini dell'antiquariato (ormai a cadenza mensile), nelle rassegne e presso gli antiquari, esemplari autentici di antiche ceramiche e maioliche. Fra queste ne emerge un tipo dal sapore arcaico, dalle forme massicce, dove risaltano, sul fondo chiaro, colori sfumati sul verde, giallo e bruno e figure incise: si tratta del graffito ferrarese, tipologia fittile assai in voga dal XIV al XVII secolo. Credo non esista casa ferrarese in cui non ne sia conservato, a mò di curiosità o di cimelio, almeno un frammento rinvenuto, forse, in giardino o scalciato inavvertitamente durante una passeggiata nel sottomura cittadino o raccattato durante escavazioni. Presso il palazzo Schifanoia, anche se esposti in numero assai limitato rispetto alla quantità (circa 1500 esemplari), fanno bella mostra i pezzi migliori della "Collezione Pasetti", donati dagli eredi del conte Giovanni nel lontano 1935. Viene spontaneo pensare che la ceramica graffita ferrarese, ovvero "l'ingobbio graffito", tragga la propria origine da quella greco-etrusca che ben conosciamo perchè abbondantemente esposta nel nostro Museo Archeologico Nazionale, tornata alla luce dopo oltre due millenni di oblio fra le sabbie salmastre della mitica Spina. Ma non è così. Le sue radici, pur se più vicine a noi nel tempo (VII-VIII secolo), provengono da ben più lontano: dalla Cina, dove questa tecnica era già in voga durante la dinastia T'Ang. Poi l'espansionismo dell'Islam con le sue conquiste nel Turkestan e nel confinante Impero Bizantino, ne hanno portato la diffusione nel Medio Oriente. I contatti mercantili, con Ravenna prima e con Venezia poi, ma, soprattutto il ritorno dei Crociati dalla Siria hanno completato il quadro, facendo approdare il "graffito" sui litorali adriatici. In Ferrara, già nella metà del '300 troviamo ben attiva la sua produzione: le botteghe e le fornaci sono un po' dappertutto, almeno a giudicare dai reperti di scarti e, pur esistendo allora una "Strada del Boccalaro" situata nei pressi dell'incrocio fra le attuali vie Garibaldi (già Strada della Rotta) e Corso Isonzo, una notevole diffusione doveva essere stanziata lungo la riva del Po di Volano. Questo è confermato anche dal Bolzoni che nella sua pianta di Ferrara (1747) ne indica un ragguardevole concentramento presso il Baluardo di San Paolo. Il Volano, allora, lambiva tutta la parte meridionale della città e forniva la materie prime ai "boccalari o scodellari": l'argilla e l'acqua. I colori erano costituiti dalle misture di ossidi metallici amalgamati fra loro: rame, antimonio e piombo per il verde; ferro, antimonio e piombo per il giallo; ossido di ferro per il bruno. Soltanto nel '500 compare, anche se raramente, il blu cobalto ed il viola manganese. Quella del vasaio doveva essere un'arte tenuta in notevole considerazione, se maestri della pittura quali il Cossa, il Pisano, il Tura non disdegnavano praticarla o concedere importanti ritratti perchè fossero riprodotti. Anche il duca Alfonso I, nel tempo libero da gravami bellici o diplomatici, amava dilettarsi , nella sua "bottega" presso il Castello Estense, nel fabbricare e decorare le ceramiche che erano "vasi e piatti di terra, ma tanto più honorati, quanto egli eran fatti per la mano e l'industria di esso Principe..." (Paolo Giovio, La vita di Alfonso d'Este duca di Ferrara, Venezia, 1597). A conferma dell'interesse dei ferraresi per la loro antica ceramica, è doveroso rammentare l'importante convegno di studi sulla "Ceramica Graffita medievale e Rinascimentale" tenutosi il 24 ottobre 1987, oragnizzata dal Centro Culturale Città di Ferrara e dall'Accademia delle Scienze col patrocinio della Camera di Commercio. Al meeting parteciparono gli esponenti dei Musei di Atene, Roma, Montelupo (FI), Cremona-Brescia-Mantova, Ancona. Esaustivo l'intervento del ceramologo concittadino Prof. Romolo Magnani, esperto e studioso dell'"ingobbio graffito" ferrarese. Paolo Sturla Avogadri

LE PREMIAZIONI DOMENICA 24 NOVEMBRE Concorso nazionale di ceramica: sono novanta le opere in gara
(il messaggero veneto) POVOLETTO. L'Associazione culturale "Unione Veri Amici" presieduta da Silvano Basso è la promotrice del primo concorso nazionale d'arte Ceramica intitolata "CavilloArt 2002" (Rosso per un interno) di Ravosa con il patrocinio della Provincia di Udine e del Comune di Povoletto. Gli iscritti al concorso sono stati novanta, metà dei quali proveniva dalla nostra regione e l'altra metà dalle più svariate città d'Italia come Genova, Vicenza Lecce, Treviso, Bergamo, Pesaro, Torino, Teramo, Salerno, Potenza, Milano, Taranto, Roma, Sassari, Ancona e Faenza. Le premiazioni delle opere del concorso si terranno domenica 24 novembre, alle 10, presso il parco festeggiamenti di Ravosa.

Ceramica del 1600 trovata al mercatino Cagliari, le iniziali sarebbero del milanese Manfredo Settala d. s.
(la nuova sardegna) ASSEMINI. Il tesoro lasciato tra le bancarelle del mercatino domenicale di viale Trento a Cagliari è diventato un reperto perché sul fondo del vaso ci sono le iniziali "M.S." probabilmente a indicare l'autografo di Manfredo Settala. Il ceramista Giuseppe Locci che da oltre quarant'anni lavora al torchio, e prima di lui suo padre, non ha dubbi: "Il vaso alto trenta centimetri che ho acquistato oltre un anno e mezzo fa per quindicimila lire è dell'archeologo Manfredo Settala nato a Milano e vissuto nel 1600 - dice con orgoglio il ceramista mostrando il suo tesoro -. Ora non resta che trovare un esperto perché ne certifichi l'autenticità". Settala nel 1664 in seguito a numerose ricerche e prove trovò il metodo per fabbricare una speciale porcellana tenera, novità assoluta, e i libri parlano appunto di un vasetto di sua fabbricazione che porta inciso nel fondo il suo nome. Una vera rarità che è spuntata tra le bancarelle e che ora aspetta solo il visto di un esperto.

"Il paradosso della ceramica" In rassegna le opere di Scapin
(il giornale di vicenza) di Angela Salviato "Il paradosso della ceramica". Nello spazio espositivo dell'associazione "ArtiGenialità Europea", in via Riboli 34 a Schio, sabato verrà inaugurata l'esposizione delle ultime opere dello scultore ceramista Giancarlo Scapin. Il maestro scledense presenta, come ogni anno, i suoi lavori, dopo aver tenuto una serie di intense lezioni d'arte in Svizzera. Ad essere esposto nello studio di via Riboli sarà il risultato della ricerca di un artista che vuole il confronto vivo con il pubblico, perché non si smarrisca la continuità delle arti legate al fuoco e perché non si affievolisca il legame che unisce lo spettatore e l'attore, in un particolare sentimento di compartecipazione. "Il paradosso della ceramica", titolo della mostra curioso ed intrigante, indica il processo di trasformazione dei minerali, che non segue, paradossalmente, la logica dei risultati comuni. Così il pubblico potrà scoprire che la terra porcellana serve per rappresentare l'acqua, mentre la superficie dell'argilla si trasformerà in una pelle di vetro. E gli smalti assimilati all'ossido di ferro rosso, durante la cottura, diventeranno blu, invece quelli con l'ossido di rame, anziché verdi, assumeranno una tinta rossa. Fiore all'occhiello della mostra sarà l'imponente "Vaso di Pandora: ultima speranza" ( nella foto ), che, dopo la mostra, partirà per Faenza dove resterà esposto per un anno in una mostra internazionale dal titolo: "La Forma fra continuità ed innovazione", in cui sono state selezionate 147 opere, rappresentate da 143 artisti di 45 nazioni, tra cui il maestro Giancarlo Scapin. L'esposizione, ad ingesso libero, sarà aperta fino a domenica 1 dicembre con orari feriali dalle 16 alle 19 e festivi dalle 10 alle 12.

I MISTERI DEL RESTAURO CERAMICO
(rdc) Restauratori ceramici da tutt'Italia al Museo per partecipare al corso di aggiornamento allestito dal laboratorio del Mic: tre giorni di studi, fino a domani, giornata conclusiva. Oggetto del corso la 'Diagnostica per il restauro e la conservazione dei materiali ceramici': lezioni sui degradi della ceramica e sulle analisi per la conoscenza del materiale, prove con strumenti Assing e Perkin Elmer. I docenti sono Lorenzo Appolonia, Anna Maria Lega, Piero Mirti e Daniela Pinna. Appolonia, chimico, dirige il servizio Beni archeologici e diagnostica della Valle d'Aosta; è tra i fondatori del gruppo di normativa per i materiali ceramici della commissione Normal. Anna Maria Lega, chimico industriale, coordina la sezione restauro del Museo delle ceramiche, è membro della commissione Uni-Normal 'Ceramiche e vetri' e docente di tecnologia e chimica dei materiali ceramici alla scuola di restauro dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Piero Mirti insegna all'università di Torino, Daniela Pinna, biologa, dirige il laboratorio scientifico della Soprintendenza per il patrimonio storico-artistico di Bologna.

IN MOSTRA OPERE DI MILENA MILANI E MICHELA SAVAIA Ceramiche albisolesi a Brescia
(la stampa)Sbarca a Brescia la ceramica albisolese. Oggi nella galleria "Spazio alternativo d´arte sculptures" di Brescia s´inaugura due mostre personali, con i titoli "Albisola Poesia" per Milena Milani e "Albisola Colore" per Michela Savaia. Una mostra deliziosa, con piatti azzurri e con tante parole per la Milani, e con intrecci coloratissimi per Savaia, nelle sue Sfere, nelle sue Piramidi. Un binomio senz´altro piacevole e promozionale per Albisola, con due personaggi che portano in giro la cultura, con intelligenza, passione, perfezione. Dice Milena Milani: "Io sono nata sotto il segno del Capricorno e, stranamente, anche Michela Savaia è dello stesso segno. Il nostro sodalizio va avanti. Stimo Savaia e amo le sue sculture in ceramica. A Brescia presenti anche il libretto "La vita colorata", Azzaytuna Edizioni, con il mio poemetto dedicato a lei Intanto, nell´Atelier di Savaia, in via Repetto 10 ad Albissola Marina, è ststa prorogata sino al 29 novembre la mostra personale di Francesco Petrollo dal titolo "Messaggeri in volo"..i. p.

Il concorso per ceramica di Cerforma
(la gazzetta di modena) Si terrà il 28 e 29 novembre la selezione per il corso post-diploma di formazione professionale Computer Graphic Designer di prodotti ceramici promosso da Cerform. Le domande di iscrizione dovranno pervenire alla sede di via Matteotti 82, a Sassuolo, entro il 26 novembre. Il progetto è finanziato dalla Provincia di Modena e dall'Unione Europea in collaborazione con Assopiastrelle e CerArte. Il corso è gratuito e rivolto a 15 giovani in cerca di occupazione, diplomati o laureati, preferibilmente ad indirizzo grafico, artistico e d'architettura. Si terrà da dicembre all'aprile 2003, con 340 ore di teoria e 160 di stage con lezioni dal lunedì al venerdì per 8 ore al giorno. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito www.cerform.it, scrivere a cerform cerform.it o telefonare alla sede del centro, in via Matteotti al numero 0536.999.811.

Lucio Fontana - le ceramiche
(exibart) Forse perché la ceramica è sempre stata ritenuta un 'arte minore' o forse a causa della fragilità della materia stessa e la conseguente rarità delle opere, alle ceramiche di Fontana non è mai stata attribuito un adeguato valore all'interno del suo percorso artistico. Ma Fontana non solo ha creato opere in grès per tutta la sua vita, e infatti durante gli anni trascorsi in Argentina si manteneva sia come ceramista sia come insegnante di 'modellatura', ma molte delle sue idee più creative nascevano dal suo lavoro con la ceramica STUDIO LA CITTÀ, via dietro filippini 2, 045 597028, lacitta@studiolacitta.it, www.artnet.com/citta.html, www.studiolacitta.it (Tipologia evento: mostra)

ALLA RICERCA DELLA CERAMICA PERDUTA
(la nazione) SAN GIOVANNI ALLA VENA - San Giovanni alla Vena pullula di ricercatori e studenti, interessati a far riaffiorare e a valorizzare le tradizioni di un tempo legate alla fiorente produzione ceramica, tipica proprio di questa frazione. L'assessore al turismo Nesti è stato il maggior fautore dell'iniziativa, resa possibile grazie all'impegno e alla professionalità dell'équipe predisposta e coordinata dal professor Milanese, docente di archeologia medievale e metodologia delle ricerche all'Università di Pisa, oltre che grande appassionato del settore. Le operazioni attualmente in corso nel territorio vicarese si articolano in una serie di ricerche e in continue, quasi spasmodiche rivisitazioni degli archivi locali, ma soprattutto in sopralluoghi (filmati da troupes televisive) nelle storiche fornaci, finalizzati a far emergere documenti e testimonianze dell'Ottocento. Produttori e anziani ceramisti locali, ma anche comuni cittadini, stanno encomiabilmente assicurando il proprio sostegno in tal senso, un sostegno mirato alla ricostruzione delle vicende legate a quest'affascinante realtà. L'interessante attività condurrà presto alla stampa di una ricca pubblicazione dove inserire fotografie degli antichi macchinari, tramite i quali veniva lavorato questo prezioso materiale, e i risultati emersi nel corso delle ricerche. Tra i progetti in cantiere - allo studio dell'amministrazione comunale - vi sarebbe anche quello di dar vita a un museo per salvaguardare e valorizzare il 'tesoro' costituito dall'attività ceramistica del passato. Intenzioni senz'altro condivisibili: ora occorre trovare i canali idonei per poterle mettere in pratica. L'assessore Nesti, soddisfatto di ciò che sta avvenendo nella frazione, è convinto che il contributo fornito da numerosi residenti e dai ricercatori dell'università pisana consentirà di raggiungere traguardi significativi, degni di essere ricordati dalle nuove generazioni. Gianmaria Melani

Francesco Del Casino, Francesca Cossellu ed Elke Hoyer nella galleria comunale Tre maestri nel mondo della ceramica
(la nuova sardegna) NUORO. "Sui sentieri della ceraminca" con tre artisti di razza: Francesca Cossellu, Francesco del Casino e Elke Hoyer. La mostra verrà inagurata sabato, alle 18, nella galleria comunale di Nuoro con la presentazione dell'assessore comunale alle Politiche educative Teresa Pintori. Ma come è nata l'idea di una collettiva sulla ceramica? Lo hanno spiegato gli stessi artisti. "Ci siamo incontari su questo sentiero che ciascuno di noi percorreva con entusiamo e curiosità insaziabile", hanno detto gli artisti. "L'interesse per la materia ha favorito una crescita artistica sempre più rinnovata dal confronto con le esperienze e le sensibilità personali - hanno aggiunto - ci unisce la passione per l'argilla, materia che fa parte del nostro essere quotidiano, in un discorso intenso con le varietà, le forme e i colori. Così il percorso artistico si intreccia, si rinnova e arricchisce, in un processo di simbiosi sempre più articolato e fecondo". Francesca Cossellu è nata a Bitti e si è diplomata nell'istituto d'arte di Sassari nella sezione ceramica diretta dal professor Tilocca. Ha insegnato e partecipato a numerose esposizioni. Francesco Del Casino è nato a Siena e si è diplomato all'istito d'arte a Firenze seguito dal pittore Grazzini. Partecipa a mostre nazionali e internazionali e poi approda in Sardegna con la pittura murale. I suoi lavori più importanti sono a Orgosolo diventata meta di turismo artistico. Da diversi anni ormai lavora con la ceramica con buoni risultati di critica e pubblico. Elke Hoyer è nata a Vienna e dopo aver insegnato lingue straniere inizia a lavorare l'argilla. Questa di Nuoro è la sua prima mostra. L'esposizione resterà aperta dal 30 nomebre all'8 dicembre, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

Pavia, conferenza oggi sull'arte della ceramica
Grazia Bruttocao
(la provincia pavese) PAVIA. "Alla ricerca del "saper far ceramica": indagini tecnico-scientifiche" è il titolo della conferenza che Maria Pia Riccardi, del dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di pavia, terrà in Aula Foscolo oggi pomeriggio alle 17,30. L'appuntamento è organizzato dalla delegazione pavese - guidata da Paola Casati Migliorini - dell'Associazione nazionale Amici della Ceramica, di cui Maria Pia Riccardi è socia fondatrice. Nel corso del pomeriggio verrà presentata una sequenza di immagini prodotte al microscopio elettronico che permettono di conoscere a fondo i frammenti della ceramica, in particolare i minerali presenti, utili a rivelare le scelte operate dal maestro ceramista nel costruire il pezzo. La relatrice analizzerà quindi gli impasti, gli ingobbi, gli smalti e le relazioni che si sviluppano durante la cottura del pezzo. Si presenteranno i risultati di un lavoro investigativo nel quale, partendo da pochi indizi, si cercherà di comprendere come e perché è stato prodotto un certo tipo di ceramica. Durante l'incontro si metteranno a confronto ceramiche di diverse epoche storiche provenienti principalmente dall'area padana. La conferenza, di carattere divulgativo, è aperta a tutti gli interessati e si inserisce nei cicli di seminari di carattere scientifico e storico artistico, che l'associazione "Amici della ceramica" tiene ogni anno, allo scopo di diffondere la conoscenza dell'arte della ceramica che, proprio a Pavia, ha avuto illustri rappresentanti nei secoli passati.