ottobre
OMAGGIO A PIANEZZOLA.
(il gazzettino) Pagine sparse, libri, lettere, indecifrabili scritture: il tutto in ceramica. È il linguaggio che Pompeo Pianezzola persegue da decenni. Ora ecco l'omaggio che al grande ceramista bassanese offre, per il tramite della Banca Popolare, la città di Vicenza a Palazzo Thiene. La partenza è già negli anni Cinquanta con un "Profilo veneziano" dall'ardito ritmo goticheggiante. Ma ecco (1979) una "Lettera a Venezia in cui il pannello scuro scopre segni e minuscole tracce di un alfabeto sconosciuto. Seguono opere molto belle, anche di grandi dimensioni: un susseguirsi di "pagine aperte" (e talora di libri) in cui la scrittura diventa quasi impronta criptica, colma di medievale suggestione. Sono come dei reperti che pateticamente racchiudono memorie: "libri di vista vissuta" che emergono dall'oblio nelle gradazioni basse di un colore che si amalgama nella ceramica con effetti stranianti. Talora il libro si chiude o la pagina appare combusta. Ci sforziamo di leggere: è un incontro con una memoria del passato che, proprio perché ci sfugge, finisce per incantarci. Fino al 13 ottobre.
SI E' CONCLUSA LA TERZA EDIZIONE DELLA BIENNALE DEL COMUNE SANNITA
(il denaro) Cerreto, il trionfo dell'arte moderna
Bilancio positivo per la terza edizione della Biennale di Arte Ceramica Contemporanea di Cerreto Sannita che si è chiusa domenica. La mostra ha fatto registrare quest'anno un notevole afflusso di visitatori, richiamando l'attenzione dei maggiori critici nazionali del settore. La arte figulina cerretese, com'è noto, ha conosciuto un lungo periodo di splendore nel Settecento. Pezzi della Scuola delle Maioliche Cerretesi sono custoditi nei principali musei internazionali e nazionali. Una tradizione, insomma, che ogni due anni si rinnova e si proietta nel futuro attraverso le opere dei migliori ceramisti contemporanei. La Biennale, in particolare, è stata contrassegnata dal successo riscosso dall'iniziativa "Il Manifesto della Ceramica", a cui hanno aderito oltre duecento appassionati, tra cui critici ed esperti d'arte come Angelo Calabrese di Caserta, Mario Maiorino di Cava dei Tirreni, Domenico Cara (direttore della rivista Laboratorio delle Art), Giorgio Di Genova di Roma, Tommaso Paloscia di Firenze, Luigi Paolo Finizio di Roma, Gianmario Sgatone di Teramo, Emilio Sidoti di Savona, Flora Wiechwann Savioli di Firenze, Enzo-Santese (direttore della rivista telematica Artesegno), Domenico Amoroso (direttore del Museo Sturzo - Galleria d'arte moderna di Caltagirone), Lorenzo Bonini (direttore di Art Leader), e Giorgio Seveso di Milano. Nel suggestivo Chiostro di Palazzo S. Antonio, sede del Museo della Ceramica Antica e del Museo della Ceramica Moderna, sono state esposte le opere di dodici fra i maggiori artisti nazionali, e precisamente: Turi Aquino di Grammichele (Catania), Lee Babel, Giuseppe Lucietti, Alessio Tasca e Federico Bonaldi di Bassano del Grappa (Vicenza), Marco Borgianni di Barberino Val D'Elsa (Firenze), Giulio Busti di Deruta (Perugia), Giovanni Cimatti e Sergio Gurioli di Faenza (Ravenna), Salvatore Cipolla di Sesto Fiorentino (Firenze), Mario Guarini di Avellino e Pompeo Pianezzola di Nove (Vicenza).
Il laboratorio ceramico di Salvi-Zotta
Oggi a Milano, in via Venini 83, alle 18 si inaugura il nuovo studio laboratorio del bresciano Fausto Salvi (1965) e dell'argentina Silvia Zotta, interamente dedicato alla ceramica contemporanea. Lo spazio è composto da un ambiente di progettazione/realizzazione delle opere e un settore espositivo dei lavori dei due giovani scultori, già noti a livello internazionale. Info 022613565
Un Pinocchio di ceramica
Realizzati da Taccini 31 pannelli sul burattino
Le opere esposte fino a domenica Poi partiranno per il Lussemburgo
(il tirreno) di Barbara Antoni MONTELUPO. Rappresenteranno l'Italia al "Salone del bambino" di Lussemburgo. Sono i 31 pannelli in ceramica del maestro Eugenio Taccini, scene tratte dal "Pinocchio" di Carlo Collodi che l'artista montelupino, dice, non si stanca mai di leggere. Fino a domenica le opere saranno esposte nel Museo della ceramica in via Sinibaldi (aperto dalle 10 alle 18), dopodiché partiranno per Lussemburgo.
I tempi stringono, ma Taccini ci prova: "Invito Roberto Benigni a vedere la mostra finché è a Montelupo - dichiara -. Il suo merito è di aver riportato Pinocchio a casa sua, in Toscana". Primi giudici delle opere di Taccini sono stati i bambini. Quelli di sette, otto anni, che visitano incuriositi la sua bottega d'arte nel centro storico. "Sono pannelli pesanti (piastrelle di ceramica su legno, ndr) - racconta l'autore - me li hanno fatti spostare decine di volte, per vederli e rivederli".
Non è la prima volta che Taccini si cimenta con Pinocchio. Un amore antico, spiega, che gli è rimasto dentro per anni e che alla fine ha espresso nel linguaggio della pittura su ceramica.
Nel 2000 i suoi primi "Pinocchi" sono stati esposti nella mostra sul burattino organizzata da Exponent a Certaldo, durante l'edizione 2000 di "Mercantia". Nel 2001 a Philadelphia è stato presentato il libro di Pinocchio illustrato da Taccini. Ne sono nati i primi 60 pannelli, tuttora ospitati dall'istituto italiano di cultura a New York. Il ciclo delle nuove "tavole" raffigura scene che non erano state riprese nella prima "stesura". Taccini le ha realizzate in pochi mesi, da gennaio di quest'anno. Nella prima e nella seconda versione, conferma l'artista, il suo Pinocchio mantiene un tratto distintivo: la somiglianza con gli Arlecchini.
Tanto onore, per i pannelli che andranno a Lussemburgo. Ma anche tanta "responsabilità". L'Italia, che rappresentano, è quest'anno l'ospite d'onore del "Salone del bambino", come spiega l'ambasciatore italiano in Lussemburgo Raffaele Campanella nella prefazione al catalogo.
L'inaugurazione del salone, nel contesto della fiera internazionale di Lussemburgo, avverrà il 19 ottobre. Ma i pannelli partiranno il 16, insieme al loro "babbo". Non poco emozionato per questo ennesimo encomio. Quasi non ci crede: "Mi hanno chiamato loro". A complimentarsi con lui ieri sono arrivati il sindaco Marco Montagni, gli assessori Ombretta Baldassarre e Simone Terreni.
I libri di ceramica di Pianezzola
artistici testimoni della storia
(il mattino di pd) di Fiorenza Conti Pompeo Pianezzola è tornato ad esporre a Vicenza, stavolta a Palazzo Thiene (fino a domani). Il titolo della rassegna - "Testo a fronte. Opere di Pompeo Pianezzola 1950-2002" - ne è già una traccia interpretativa. Una mostra per leggere la ceramica con gli occhi della fantasia, con gli occhi dell'anima. Ma l'emozione nuova che la mostra suscita sta proprio nello scoprire le inaspettate potenzialità che qui - grazie al maestro - la ceramica manifesta, trasformandosi in carta che, nel suo esprimersi più alto, diventa libro.
Ecco dunque la ceramica raccontata da un artista quale è Pianezzola, che qui espone, con l'allestimento curato dal figlio Giuseppe architetto, 50 opere, tra le quali "Libro stracciato" (più terre, ingobbio, oro) del 1996, che dà alla materia ceramica la leggerezza della carta; "Libro combusto" (semirè, smalto, riflesso), sempre del 1996, che attraverso il colore tetro trasmette un senso di distruzione; "Diario blu" (semirè, smalto, ingobbio), pannello del 2001 composto da fogli sottili in semirefrattario che lascia all'immaginazione la lettura dei contenuti; "Segni sparsi" (semirè, fritta, oro) del 2002 in cui elementi archetipi di un codice personale parlano di una storia che è andata persa; "Libro dei giorni" (semirè, ossidi, metallo) del 1998, che scandisce il tempo attraverso il segno e il colore; "Libro scende l'azzurro" (semirè, colore, ossido) del 1998, in cui trasforma la ceramica in stupendo turchese, ovvero spicchi di cielo caduti sulle pagine di un testo; "Pagine del Palladio" (semirè, ingobbio, smalto, oro) del 2002, un omaggio all'architetto ed ai suoi Quattro Libri, qui impreziositi dalla lucentezza della ceramica dipinta d'oro.
E' lo stesso Pianezzola a spiegarci il senso del "libro" nella sua opera, sempre tesa tra ricerca e sperimentazione: "In passato - racconta l'artista - mi sono occupato di design e ciò mi ha portato a concentrarmi sul valore dei segni. Il segno si materializza sul supporto cartaceo che è la pagina, ma anche in generale involucro, pergamena arrotolata e quindi libro. Il libro per me rappresenta il ritorno alla Storia, il ricordo del passato. E' il luogo dove depositare parte della nostra storia di uomini. Le opere qui raccolte e concesse dai miei collezionisti le ho scelte per far capire al pubblico che l'arte ceramica può essere trasformata in pezzi anche di notevoli dimensioni. I miei libri li ho realizzati in semirè (semirefrattario che viene cotto ad una temperatura che va dai 930°C ai 1050°C), materiale che ho sempre adoperato con grande disinvoltura".
Salvatore Cipolla di Sesto Fiorentino (Firenze), Mario Guarini di Avellino e Pompeo Pianezzola di Nove (Vicenza).
EVENTO "GLOCALE" SULLA FORTEZZA DEL PRIAMAR
All'evento parteciperanno giornalisti di alcune tra le più prestigiose riviste d'arte internazionale: Art in America (NY), Artforum (NY), Frieze (London), Beaux Arts (Paris), etc.
Saranno presenti artisti di fama mondiale come Wang Du (Cina), Bili Bidjocka (Camerun); Olu Oguibe (Nigeria); Jeppe Hein (Berlino), e molti altri
Ci saranno alcuni tra i più influenti curatori del mondo come René Block del Museo Fridericianum (sede di Documenta a Kassel), Young Chul Lee, Vasif Kortun...
Tutti i giornalisti interessati sono pregati di accreditarsi all'indirizzo attese@iol.it oppure telefonando allo 02/608 18 78.
BIENNALE DI CERAMICA NELL'ARTE CONTEMPORANEA
I Convegno Internazionale:
La Tradizione Locale della Ceramica e la Globalizzazione dell'Arte Contemporanea
19-20 Ottobre, 2002
Complesso Monumentale del Priamàr, Savona
Nell'ambito del Convegno Internazionale i Direttori artistici insieme al team di co-curatori e agli storici dell'arte incaricati dei progetti speciali, presenteranno i "lavori in corso" della II edizione della Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea (2002/2003).
Sabato 19 Ottobre 2002
ore 10:10
Discorso di Benvenuto
Luciano Pasquale
Presidente Fondazione ³A. De Mari² Cassa di Risparmio di Savona
ore 10:20
La partecipazione dei Comuni alla II edizione della Biennale
Carlo Ruggeri
Sindaco del Comune di Savona
ore 10:30
Scenari e prospettive della Biennale di Ceramica nell¹Arte Contemporanea
Tiziana Casapietra e Roberto Costantino
Fondatori e Direttori Artistici, Biennale di Ceramica nell¹Arte Contemporanea
ore 11:00
La materia nella mano dell¹artista
Olu Oguibe
Artista e co-curatore Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea (II edizione); Senior fellow, Centro per l'Arte e la Politica Vera List, New York; Curatore di esposizioni alla Tate Modern di Londra, al Museo di Città del Messico e delle mostre a latere della Biennale di Venezia
ore 11:20
Il rapporto artista-artigiano all¹interno delle fabbriche albisolesi del Novecento
Cecilia Chilosi
Storica dell'Arte; Co-autrice di "La Ceramica del Novecento in Liguria", Genova 1995
ore 11:40
Oltre l¹arte contemporanea: internet e terracotta
Young Chul Lee
Co-curatore Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea (II edizione). Direttore artistico della Biennale di Gwangju (Corea 1997) e del II Festival Internazionale d'Arte Contemporanea di Pusan (Corea 2000)
ore 12:00 Dibattito
ore 15:00
Ceramica e artisti al Complesso Monumentale del Priamàr di Savona
Eliana Mattiauda
Direttrice Pinacoteca Civica Savona
ore 15:20
Dalla terra proviene l'arte locale e universale
Nelson Herrera Ysla
Co-curatore Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea (II edizione). Fondatore del Centro d'Arte Contemporanea Wifredo Lam e della Biennale de L'Avana, Cuba
ore 15:40
Fast-food, cottura lenta e altre sorprese della vita
Vasif Kortun
Co-curatore Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea (II edizione). Direttore del Museo Proje4L e del Centro d'Arte Contemporanea Platform Garanti, Istanbul.
ore 16:00
Crash. La dura scorza della materia
Gianfranco Maraniello
Co-curatore Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea (II edizione). Critico d'Arte; Curatore Indipendente MACRO, Roma
ore 16:20
Keramos and Melos
Mauro Castellano e Leonardo Gensini
Artisti Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea (II edizione). Castellano è pianista e compositore, docente al Conservatorio Nicolò Paganini di Genova. Gensini è compositore e ceramista
ore 16:40 Dibattito
Domenica 20 Ottobre 2002
ore 10:10
Ceramica Lingua Viva: Arturo Martini fra Vado Ligure e Albisola
Liliana Ughetto
Storica dell'Arte; Co-Autrice di "La Ceramica del Novecento in Liguria", Genova 1995
ore 10:30
La Biennale di Ceramica nell¹Arte Contemporanea ospite del Museo Ariana
Anne-Claire Schumacher
Co-curatrice Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea (II edizione). Commissario della I edizione della Biennale al Museo Ariana, Ginevra
ore 10:50
La casa appassionata di Asger Jorn ad Albisola: i rilievi di una città mai fondata
Giorgina Bertolino e Francesca Comisso
Storiche dell'arte; membri del gruppo di critiche e curatrici "a.titolo". Studiose dell'Internazionale Situazionista; Autrici del Catalogo Generale dell'Opera di Pinot Gallizio
ore 11:20
Arte e ceramica, progetto e materia: una storia del presente per il Museo d'Impresa.
Linda Kaiser
Critico d'arte; Consulente Scientifica Associazione Museimpresa, Milano
ore 11:40
Una esperienza con la ceramica
Bili Bidjocka
Artista Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea (II edizione). Responsabile del Matrix Art Project a Bruxelles dal Settembre 2001. Esposizioni principali: 2000: Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris; Dakar Biennial; Muhka, Anversa; 1999: Setagaya Art Museum, Tokio; 1998: New Museum of Contemporary Art, New York; 1997: 2nd Johannesbourg Biennial; 6th Havana Biennial, Cuba.
ore 12:00 Dibattito
ore 15:00
Villa Groppallo: avanguardia e antiavanguardia a confronto
Giovanni Lunardon
Curatore Pinacoteca Civica Vado Ligure
ore 15:20
Consumare l'immagine/Consumare la realtà
Wang Du
Artista Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea (II edizione). Esposizioni principali: 2002: Palais de Tokyo, Parigi; 2001: Kiasma, Contemporary Art Museum, Helsinki; MOCA, Chicago; 2000: Taipei Biennale, Taiwan; Musée d¹Art Moderne de la Ville de Paris; 1999: Biennale di Venezia; Louisiana Museum of Modern Art, Danimarca; Hayward Gallery, Londra: 1998: P.S.1. New York; San Francisco Museum of Modern Art; 1997: Wiener Secession, Vienna.
ore 15:40
Biennali: Arte Locale e Contesto Globale. Un modello espositivo anche per il futuro?
René Block
Direttore della Kunsthalle Fridericianum a Kassel (Germania). Nell'Ottobre del 2000, ha organizzato "Biennali in Dialogo" la prima conferenza che esamina il ruolo della Biennali di tutto il mondo nel contesto della Globalizzazione
ore 16:00
Piero Manzoni ad Albisola: dalla "Vita Organica" al "Corpo Bianco", 1957-1961
Anna Costantini
Fondazione Germano Celant, Genova; Responsabile delle ricerche storiche retrospettiva di Piero Manzoni, Serpentine Gallery, Londra, 1998, e mostra antologica Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris, e altre sedi, 1991-92
ore 16:20 Dibattito
Progetto e Direzione:
Tiziana Casapietra e Roberto Costantino
Organizzazione:
attese
(non for profit cultural association)
Via Lepontina 12 20159 Milano (Italia)
t/f ++ 39 02 608 18 78
email info@attese.it / attese@iol.it
http: www.attese.it
Promotori:
Fondazione Cassa di Risparmio di Savona,
Comune di Savona,
Comune di Vado Ligure,
Comune di Albisola Superiore,
Comune di Albissola Marina
Comitato Scientifico:
Almerino Lunardon, Presidente Commissione Cultura, Fondazione Carisa, Savona
Roland Blaettler, Co-curatore Biennale di Ceramica nell¹Arte Contemporanea (II edizione)
Luciano Caprile, Critico d'arte , Genova
Cecilia Chilosi, Storica dell'arte , Albisola
Manuella Denogent, Fonds cantonal de décoration et d'art visuel, Genevé
Nelson Herrera Ysla, Co-curatore Biennale di Ceramica nell¹Arte Contemporanea (II edizione)
Vasif Kortun, Co-curatore Biennale di Ceramica nell¹Arte Contemporanea (II edizione)
Giovanni Lunardon, Curatore Pinacoteca Civica, Vado Ligure
Eliana Mattiauda, Direttrice, Pinacoteca Civica, Savona
Hans Ulrich Obrist, Co-curatore Biennale di Ceramica nell¹Arte Contemporanea (II edizione)
Olu Oguibe, Co-curatore Biennale di Ceramica nell¹Arte Contemporanea (II edizione)
Massimo Trogu, Responsabile Progetti esterni, Liceo Artistico "Arturo Martini", Savona
Young-Chul Lee, Co-curatore Biennale di Ceramica nell¹Arte Contemporanea (II edizione)
Consulente di Direzione: Luigi Vincenzo Del Vecchio, Milano
Assistente dell'Organizzazione: Simona Poggi
Comunicazione: Studio Domina, Milano
Cordinamento traduzione simultanea: Terrence Agneessens, Savona
Apparati tecnici: TV-System, Genova
Traduzioni dei testi: Neil Davenport, Milano
BIENNALE DI CERAMICA NELL'ARTE CONTEMPORANEA (II edizione)
Estate 2003
Fortezza del Priamar, Savona; Museo della Ceramica Manlio Trucco, Albisola; Villa Groppallo, Vado Ligure
La Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea trae ispirazione dalla tradizione novecentesca dell'avanguardia che, nei suoi momenti migliori, ha trovato espressione anche in questa area del Ponente Ligure conosciuta per la secolare tradizione della ceramica.
Partendo dalle molteplici e straordinarie tracce lasciate sul territorio e nelle locali manifatture di ceramica da artisti come Arturo Martini, Lucio Fontana, Asger Jorn, Wifredo Lam, Piero Manzoni e Pinot Gallizio, la Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea si pone l'obiettivo di mettere in relazione con questa tradizione locale, oggi come allora, artisti, curatori, storici e critici d'arte, provenienti da diverse parti del mondo e affermati sulla scena artistica internazionale, con questa tradizione locale
Invitati dai direttori artistici e da un team di curatori internazionali, agli artisti viene proposto di abbandonare i loro media più consueti - dalla pittura fino all'high tech - per progettare ed alaborare opere in ceramica in collaborazione con le maniffatture locali.
Dall'aprile del 2002 al marzo del 2003 gli artisti invitati si alterneranno nelle fabbriche di ceramica per produrre, in collaborazione con le maestranze locali, le opere che verranno presentate nell'esposizione internazionale della Biennale di Ceramica nell¹Arte Contemporanea, prevista nell'estate del 2003 a Savona, Vado Ligure, Albisola Superiore e Albisola Marina.
La Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea invita i protagonisti della nuova scena globale e multiculturale dell'arte a filtrare la propria identità attraverso un mezzo magico e arcaico qual'è la ceramica.
La Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea, sperimentando confronti e scambi multiculturali, contraddice l'uniformazione culturale imperante su scala planetaria e rielabora la realtà territoriale come uno spazio "glocale" di flussi e connessioni fra culture in un reciproco processo di metamorfosi.
Fondatori e Direttori Artistici:
Tiziana Casapietra e Roberto Costantino
Co-curatori della II edizione della Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea:
- Roland Blaettler, Conservatore del Museo Ariana, Genevra
- Nelson Herrera Ysla, Fondatore del Centro per l'Arte Contemporanea Wifredo Lam e della Biennale de L'Avana, Cuba
- Vasif Kortun, Direttore del Museo Proje4L e del Centro per l'Arte Contemporanea Platform Garanti, Istanbul
- Gianfranco Maraniello, Critico d'Arte; Curatore Indipendente MACRO, Roma
- Hans-Ulrich Obrist, Curatore al Museo d'Arte Moderna della Città di Parigi; guest professor alla Facoltà delle Arti, IUAV, Venezia
- Olu Oguibe, Senior fellow, Centro Vera List per l'Arte e la Politica, New York. Curatore di esposizioni per importanti istituzioni quali la Tate Modern di Londra, il Museo della Città del Messico, e le esposizioni a latere della Biennale di Venezia.
- Young Chul Lee, Direttore Artistico della Biennale di Gwangju (1997) e del II Festival Internazionale dell'Arte Contemporanea a Busan (2000)
Tiziana Casapietra and Roberto Costantino
Founders and Artistic Directors
Biennale of Ceramics in Contemporary Art
organized by attese
(non-for-profit cultural association)
www.attese.it
via Lepontina 12
Milano 20159 Italia
T/F ++39 02 608 18 78
info@attese.it
ARTE CONTEMPORANEA TRA SAVONA E ALBISSOLA, PARLANO GLI ESPERTI
(la stampa) Due giorni di convegno al Priamar Tutto pronto per la nuova Biennale SAVONA Sabato e domenica sulla fortezza del Priamar andrà in scena un grande convegno che segna una tappa importante di avvicinamento alla seconda edizione della Biennale di Ceramica nell´arte contemporanea. L´edizione dello scorso anno, a dispetto dei suoi detrattori, ha avuto un successo superiore alle più rosee aspettative e se non altro ha contribuito a esportare il nome di Albissola più di quanto facciano normalmente Apt e enti locali. Ma, visto il rapporto non proprio idilliaco con Albissola, l´organizzazione della Biennale per il momento cerca spazio a Savona e ha scelto il grande complesso monumentale del Priamar per una due giorni di studio e di preparazione all´edizione della Biennale del prossimo anno. Molti gli interventi previsti e i momenti di dibattito, a cominciare da quelli di Tiziana Casapietra e Roberto Costantino, fondatori e direttori artistici della Biennale: "Questa manifestazione si ispira alla tradizione novecentesca dell´avanguardia che, nei suoi momenti migliori, ha trovato espressione anche in quest´area del Ponente Ligure conosciuta per la secolare tradizione della ceramica". Dal mese di aprile di quest´anno a marzo del 2003 gli artisti invitati alla seconda Biennale si alterneranno nelle fabbriche di ceramica per produrre, in collaborazione con le maestranze locali, le opere che verranno presentate nella prossima edizione dell´esposizione. Al convegno parteciperanno anche il presidente della Fondazione Carisa Luciano Pasquale, il sindaco Ruggeri, artisti ed esperti quali Olu Oguibe, Eliana Mattiauda, Cecilia Chilosi, Nelson Herrera, Liliana Ughetto, Anne Claire Schumacher, Bili Bidjocka, Giovanni Lunardon, Wang Du e tanti altri. p. p.
Da ieri la rassegna a San Domenico. Ceramiche in mostra per uno sguardo al nostro rinascimento
(gdm) E' il prof. Carlo Dell'Aquila, docente universitario di Informatica, ma soprattutto il più grosso studioso di ceramica di età medioevale e post-mediovale in Puglia a portare per mano il soprintendente per i beni archeologici della Puglia, Giuseppe Andreassi, l'assessore comunale alla pubblica istruzione e cultura Gennaro Esposito, la collega del comune di Cerignola Rossella Rinaldi, l'archeologa Rosa Russo della Soprintendenza per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico della Puglia, la collega Giovanna Baillio della Soprintendenza archeologica, e numerosi altri studiosi ed archeologi, nella mostra "Al seguito dei cavalieri teutonici, Ceramiche rinascimentali da Torre Alemanna", inaugurata ieri nel Chiostro di San Domenico. Piatti di maiolica turchina di importazione, di ceramica graffita policroma "tipo Torre Alemanna", lucerne, versatoi, ciotole, posate: è il piccolo patrimonio allestito in mostra nella culla della Magna Grecia, in trasferta dal più vasto patrimonio archeologico (circa 400 reperti) rinvenuto nel sito Borgo Libertà, sviluppatosi dal 1951 intorno al monumentale complesso di Torre Alemanna, centro di un feudo amministrato dai Cavalieri dell'Ordine religioso militare di Santa Maria dei Teutonici in Gerusalemme fra il XIII e il XIV secolo, a pochi chilometri da Cerignola (Fg). Il complesso è stato interessato negli ultimi anni ad un progetto cofinanziato dalla Comunità europea ("Torre Alemanna: interventi multidisciplinari di archeologia e restauro") su proposta del Comune di Cerignola nell'ambito del programma quadro "Cultura 2000" finalizzato ad un più complessivo piano di recupero del centro storico di Cerignola. Il progetto è ora in attesa di nuovi finanziamenti. Il prof. Dell'Aquila illustra, infatti, con evidente passione e dovizia di particolari, arricchendo di notizie e curiosità, la fattura e la tipologia dei reperti portati a Taranto (una mostra parallela è visitabile ogni domenica nel complesso di Borgo Libertà), ma conclude strappando un sorriso ai presenti: "A questo punto in cui siamo, possiamo cominciare a studiare". I ritrovamenti di Torre Alemanna hanno intanto calamitato l'interesse e l'entusiasmo della Sorbona di Parigi, dell'università di Bamberga (dove in estate si sono tenute mostre fotografiche) e delle università pugliesi di Bari e Lecce, concentrando anche gli interventi di numerose altre professionalità. Sul piano della ricerca, soprattutto la catalogazione dei reperti ha costituito occasione per sperimentare un nuovo modello di inventariare i beni archeologici. Per Taranto, sede regionale della Soprintendenza archeologica, l'iniziativa proposta costituisce un evento culturale di grande importanza in quanto apre le porte ad una forma meno consueta di archeologia. "La ricerca archeologica - sottolinea il soprintendente Andreassi - deve e può riferirsi anche al più recente passato". Maria Rosaria Gigante
LA NOTA ARTISTA SI E´ SPENTA NELLA SUA ABITAZIONE ALL´ETA´ DI 95 ANNI
Morta la decana dei ceramisti
Oggi ad Albissola Marina i funerali di Lina Poggi
(la stampa) ALBISSOLA M. E´ in lutto il "paese dei vasai". Nella notte tra domenica e ieri è morta nella sua casa di Albissola Marina, Lina Poggi Assalini, la decana dei ceramisti di Albisola. Aveva 95 anni. I funerali si svolgeranno questa mattina alle 11 nella chiesa della Concordia poi la salma sarà tumulata nel cimitero vecchio di Albissola. Scompare così uno dei personaggi di spicco della storia della ceramica ligure del Novecento, della quale Lina Poggi è stata protagonista dal 1923, quando a 16 anni, iniziò ad operare nella Cooperativa Ceramiche Poggi, ad Albissola Marina, al 1990, allorchè, su invito de "A Campanassa", dipinse il grande vaso per il Confuoco di quell'anno. Lo studioso Federico Marzinot dice di lei "In quest'ampio arco di tempo Lina Poggi Assalini, savonese, è stata nella ceramica, di volta in volta, "pittrice", scultrice, creatrice di stili, responsabile d'azienda. Moglie dal 1925 di Domenico Poggi, uno dei titolari della "Poggi ceramiche d'arte", Lina Poggi Assalini ne assume, due anni dopo, la conduzione. Negli anni Trenta e sino alla guerra l'azienda dà un contributo importante per la riscoperta della ceramica ligure: produce ceramiche artistiche e stoviglie, retaggio queste ultime di un'attività iniziata nel 1862 da Nicolò Poggi, il fondatore della ditta. A sua volta Lina Poggi crea, nel 1936, i cosiddetti "vasi stropicciati", moderni per forma e decoro. Tullio d'Albisola la definisce, nel 1939, nel volume "Ceramisti": "maestra e splendore della nuova Albisola"". Negli Anni Sessanta crea oggetti innovativi per forma e repertorio decorativo. Sue allieve predilette sono in quel tempo Rina Moliardo, poi titolare de "La Fenice", e Maria Luisa Frumento. Negli Anni Settanta Lina Poggi dà nuovamente spazio nelle sue ceramiche ai colori dell'antica maiolica ligure. Infine, nel 1990, propone uno scorcio di Albisola ed un interno d'una fabbrica di ceramiche nel grande vaso del "Confuoco". Nel giugno del 2000 il Comune di Albissola Marina le dedica la mostra antologica "Lina Poggi: 70 anni di ceramica ad Albisola", curata da Federico Marzinot, con testi in catalogo di Enrico Bonino e di Nalda Mura, e realizzata in occasione della dedica di una piazza del paese a Nicolò Poggi.i. p.
STATUE "LEGGERE"
Sylvia Loew espone a Colletta
(la stampa) CASTELBIANCO. E´ stata inaugurata domenica a Colletta di Castelbianco la mostra "La leggerezza delle masse" di Sylvia Loew. Nata a Sao Paulo del Brasile Sylvia Loew ha frequentato corsi di arte del museo di Arte Moderna di Sao Paulo. Nella città brasiliana ha partecipato a numerose esposizioni collettive, dal 1990 vive a Genova dedicandosi oltre alle opere in ceramica anche alla sculture in marmo. Nello studio del grande scultore Lorenzo Garaventa ha perfezionato le tecniche di lavorazione con il gesso, marmo e fusione in cera. La produzione di Sylvia Loew si sviluppa dai vasi ed oggetti in ceramica alle sculture in marmo e in bronzo. Nel 2001 ha esposto ad Apricale "il giardino di Sylvia Loew" mentre a Genova ha presenziato con le sue opere alla "VI Rassegna d'Arte Contemporanea". L'anno scorso a Saturarte ha esposto le proprie sculture nella mostra "Tre allievi di un grande maestro". La mostra sarà aperta sino al 30 novembre.
EL CANTON DE 'NA VOLTA
LA TERRACOTTA NATA DALL'ARGILLA DEL SILE
(il gazzettino) L'arte della ceramica è fra le più antiche che si conoscano. Nel Neolitico (l'età della pietra levigata o della pietra nuova) l'uomo sapeva già costruire le proprie suppellettili, modellandole col fango e lasciandole poi asciugare al sole. I ritrovamenti ci riportano oggetti semplici ma con una loro grazie artistica, caratterizzata da segni o punti, disposti in modo vario, che furono impressi sul fango ancora molle. Per secoli si continuò così e l'esperienza permise pian piano di perfezionare molto la tecnica da usare. L'uomo imparò più tardi a conoscere e a servirsi, anziché del fango, della più idonea argilla e intuì che dopo la prima asciugatura al sole, si poteva utilizzare il fuoco e quindi il forno, per cuocere il manufatto renderlo più resistente... era nata la "terracotta". Quando si pensò al disegno colorato e si scoprì la tecnica per applicarlo, si ottenne il successo pieno, ecco che l'oggetto, che prima risultava ruvido e opaco, dopo gli ultimi trattamenti (colorazione e ricottura) diventava lucido e i disegni risaltavano. L'oggetto utile era diventato anche bello. Artisti d'ogni epoca, con l'ingegno e la fantasia che li distingue, trovarono in quell'impasto, facile da modellare, il materiale adatto per sbizzarrirsi creando vasi, coppe e tanti altri oggetti da ammirare. Nella nostra provincia, la terracotta è di casa da molto, per il materiale argilloso, che qui si trova, e che fece sorgere, lungo il Sile, numerose fornaci da dove, via acqua, partivano enormi carichi di laterizi per Venezia. Anche in città a Treviso o nelle immediate vicinanze sorsero alcune di quelle fabbriche visibili da lontano per via di quegli altissimi camini, lì si producevano per lo più stoviglie o piastrelle finemente decorate, ma davano la possibilità anche ad artisti di poter rifinire, nei forni, le loro opere. Tra le vecchie fornaci, rimaste attive, a Lughignano c'è quella dei Fratelli Bertoli, (nel settore dal 1845) specializzata nel produrre, su ordinazione: mattoni speciali, fregi, formelle ecc tutto in terracotta. Il proprietario, sig. Gianni, ci informa con orgoglio di un'ordinazione speciale: un quantitativo di pietre, non certo delle dimensioni normali, per il restauro delle antiche mura di Treviso.Inoltre, ci spiega, come ai vecchi tempi, c'è ancora qualche artista che utilizza la fornace per le proprie creazioni, specie se di misura non usuale. Nella parte non più attiva di quella vecchia fornace, dove si scoprono oggetti e strumenti di una volta, troviamo Giandomenico Cenzolo (Chicco) che sta modellando quell'antico impasto per ricavarne una formella di notevoli dimensioni una prova dice lui, ma da quello che già si vede sarà di sicuro un'opera importante. Così, come avviene ormai da secoli, unendo la bravura dell'artista alla capacità del fornaciaio, nascerà ancora una volta un capolavoro, in terracotta, da ammirare, da apprezzare.Attilio Furlan Gruppo folcloristico trevigiano
UNICO VOLUME DI 270 PAGINEPER LA RIVISTA CERAMICA 'FAENZA'
(rdc) E' in distribuzione da qualche giorno l'ultimo numero di 'Faenza', rivista bimestrale di studi storici e di tecnica dell'arte ceramica. Per il 2002, la pubblicazione esce in un volume unico di 270 pagine, l'ultimo firmato dall'ex direttore del Museo delle Ceramiche, Gian Carlo Bojani, che ora dirige i musei di Pesaro.Il volume, che presenta numerosi saggi e contributi critici sulla ceramica, è distribuito in abbonamento dal Museo (informazioni in segreteria).
NOVE La storia del centro si intreccia da secoli con un prodotto noto in tutto il mondo
La "terra della ceramica"
(il gazzettino) Oggi su 220 imprese ben 96 sono impegnate in questo settore
Sono ben 96 su 220 le imprese artigiane della ceramica, a significare che Nove è a buon diritto considerata la "terra della ceramica". La storia di Nove si intreccia, infatti, con quella di un prodotto che è diventato famoso in tutto il mondo. Non a caso Nove ospita una scuola specifica, l'Istituto Statale d'Arte, che porta avanti un tradizione tecnica e artistica risalente al 1700. Sono molte le iniziative che in questi ultimi tempi si sono susseguite per sviluppare sempre più la ceramica di Nove: dai corsi ad indirizzo ceramico al "museo diffuso", una iniziativa volta ad individuare un itinerario della ceramica; dal futuro laboratorio tecnologico, da realizzare all'interno dell'Istituto d'Arte, al collegamento scuola-lavoro. Il coinvolgimento delle aziende artigiane e il loro avvicinamento al mondo della scuola d'Arte offre una preziosa opportunità sia per l'innovazione che per la salvaguardia del prodotto. Produzione ceramica e tutela storico-culturale sono infatti per Nove un binomio inscindibile. Ne è un esempio il museo della Ceramica, che dal 1983 si è aggiunto ai 15 musei dedicati a questo prodotto sparsi sul territorio nazionale. L'orientamento della collezione è quello di documentare il più accuratamente possibile la storia della ceramica veneta, novese e vicentina in particolare, dal Seicento ai giorni nostri. La storia della ceramica novese è legata al ceramista Giò Batta Antonibon, che nel 1727 apre una manifattura a Nove. L'iniziale produzione delle maioliche, legata a modelli bassanesi e lodigiani, è ispirata soprattutto ai decori monocromi in blu, orientaleggianti. Tra il 1750 e il 1752 prende avvio la lavorazione della porcellana, mentre nel 1786 ha inizio la lavorazione della terraglia ad uso inglese. Dal 1800 al 1825 la produzione aderisce ai canoni del neoclassicismo. Risalgono sempre al XIX secolo le decorazioni e le riproduzioni delle scene di vita prevalentemente sui piatti. Dopo il 1860 si afferma la ceramica in stile neo-rococò aulico o artistico. Appartengono a questo periodo le produzioni ceramiche, anche di grandi dimensioni, con decorazioni plastiche o pittoriche di scene veristiche. E arriviamo così agli inizi del nostro secolo con lo stile Liberty. Un patrimonio di conoscenze e abilità che a Nove si tramanda da padre in figlio e che si arricchisce di generazione in generazione grazie all'impegno degli imprenditori artigiani e all'aggiornamento continuo. Particolarmente importante appare quindi il contatto stabilito di recente tra chi ogni giorno si confronta con la produzione ceramica e gli studenti dell'Istituto d'Arte, fondato dallo scultore novese Giuseppe De Fabris nel 1875 come Regia Scuola d'Arte Ceramica. All'antica vocazione novene si aggiungono tuttavia altre attività produttive, ad esempio nel settore dell'edilizia (20) e dei servizi affini (13), del legno (15), dei trasporti (11), della metalmeccanica (10), della grafica (10). Il terziario è ben rappresentato, con 78 imprese commerciali attive e 14 imprese esercitanti attività di commercio nella manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli, per un totale di 92 esercizi, dei quali 46 praticano il commercio al dettaglio (escluse le rivendite di autoveicoli e le attività di riparazione dei beni personali). Nel settore turistico sono 12 le imprese attive; mentre nei servizi si contano 72 imprese attive, di cui 11 classificate come "altre attività professionali e imprenditoriali".
FIOCCO AZZURRO NEL WEBNASCE CERAMICA.IT
(rdc) Fiocco azzurro nel web. Nel cuore del distretto sassolese è nato Ceramica.it, marketplace dedicato al mondo della ceramica e della meccanica. Si tratta di un mercato virtuale, aperto 24 ore su 24, 365 giorni l'anno, nel quale le aziende possono scambiare beni e servizi migliorando l'efficienza di tutti i processi legati alla compravendita. Ceramica.it nasce dalla collaborazione fra Sirnet e il Dipartimento di Scienze dell'Ingegneria dell'Università di Modena e Reggio Emilia, per favorire, grazie all'utilizzo delle moderne tecnologie informatiche, l'incontro tra acquirenti e fornitori. Per l'accesso non è previsto alcun tipo di abbonamento, ma solo una piccola commissione sulle transazioni effettivamente concluse attraverso il sistema: in questo modo, le aziende pagano solo per il servizio di cui hanno realmente usufruito. I vantaggi sono molteplici: ridotti costi di transazione, abbattimento dei costi di processo, facilità di accesso, flessibilità e comodità. Il database iniziale è di oltre 11.000 record relativi ad aziende del solo comprensorio ceramico, organizzati secondo vari settori industriali, ed è dotato di un potente e semplice motore di ricerca. Ceramica.it rende possibile l'e-commerce ma non richiede investimenti in tecnologia per implementare software, aggiornare e mantenere siti web.
Nove . Centinaia di visitatori per l'iniziativa a palazzo De Fabris
Grande pubblico alla mostra per il concorso della ceramica
di Riccardo Bonato
(il giornale di vicenza) A centinaia i visitatori nelle sale del museo civico di Nove a palazzo De Fabris, prima di tutto per ammirare le opere selezionate per la seconda edizione del Concorso internazionale della ceramica. La mostra allestita al piano terra con le opere selezionate dalla giuria presieduta da Susan Gravely rimarrà aperta fino al 10 novembre. La rassegna del concorso ha attirato al museo turisti, ma anche ceramologi esperti, provenienti da tutta Italia, che naturalmente hanno visitato anche le sale superiori con le collezioni dal '700 al '900. Gli esiti del successo della rassegna vengono evidenziati anche dalla prof. Katia Brugnolo, conservatrice del museo di Nove: "Con questa mostra, ancora in corso, abbiamo superato le presenze che avevamo avuto nelle precedenti rassegne, e questo ci conforta. Significa che proprio il concorso, e la sua formula - spiega - risultano graditi non solo agli artisti partecipanti alla gara, ma anche a visitatori ed esperti". La responsabile delle collezioni civiche di Nove pone anche l'accento sul recente incontro tra la Confartigianato e il ministro Urbani, nel quale è stata sancita la collaborazione coi musei dell'artigianato. È stata creata una rete in cui sono stati inseriti 210 musei, nati in prevalenza in territori dove persiste una sorta di monocultura produttiva. In questo circuito è entrato a pieno titolo il museo civico della ceramica di Nove. La speranza è che questo accordo porti quanto prima a risultati concreti, come finanziamenti e rinnovata attenzione verso queste realtà, pur sempre espressione di una radicata cultura. "Tra le innovazioni principali c'è il possibile avviamento di un'attività per la quale una rete di negozi mette in vendita oggetti che sono copie di quelli esposti nei musei oppure riproduzioni di oggetti che appaiono in dipinti importanti. - spiega Katia Brugnolo - Cosa che da qualche tempo avviene in Francia con un certo ritorno d'immagine". Nel frattempo, alcune opere che hanno partecipato al concorso internazionale, appuntamento quadriennale della "Terra di ceramica", sono state scelte da alcune aziende artigiane della zona per essere immesse nella normale produzione, instaurando, o meglio, ristabilendo un rapporto tra il mondo progettuale e quello produttivo. I due primi premi del concorso sono stati vinti dalla genovese Diana Aronni (categoria progettisti) e dal padovano Daniele Zoncapè (categoria studenti). Per la Brugnolo il tema dato ai concorrenti, la realizzazione di un contenitore a forma di animale, è stato stimolante e innovativo: "A differenza di altri concorsi di chiara fama - spiega - il nostro è di ampio respiro. Pur partendo da precise regole, il tema lascia spazio alla fantasia e alla rielaborazione che ogni singolo concorrente ha potuto operare nel suo progetto, con il risultato di interpretazioni molto creative e fantasiose. Il tutto anche in presenza di un ottimo lavoro condotto dalla giuria, che ha accuratamente selezionato le opere". Per informazioni sulla mostra è possibile contattare il museo civico ai seguenti recapiti: telefono 0424 829807; e-mail: museonove@ceramics.it. La rassegna delle opere in concorso è aperta domenica con orario 10-12,30 e 15,30-18,30; da martedì a sabato con orario 9-12,30 e 15,30-18,30; chiuso il lunedì.
In mostra nel chiostro di San Domenico maioliche da Torre Alemanna (Cerignola)
Ceramiche dei Teutonici
Una fornace attiva in loco dal XIII al XVII secolo
(gdm) Una mostra un po' particolare è stata appena allestita nel Chiostro di San Domenico, nella città vecchia, sede della Soprintendenza archeologica pugliese.
Un po' particolare perché, a differenza delle precedenti - con materiali provenienti da scavi archeologici recenti in tutta la Regione (Arpi, Minervino, Egnazia ecc.) - "Al seguito dei Cavalieri Teutonici" è una esposizione di materiali - ceramiche, soprattutto - medievali e rinascimentali (dal XIII al XVII secolo) provenienti da Torre Alemanna, antico complesso fortificato in un feudo dell'Ordine Teutonico, a circa 18 km da Cerignola (FG).
Il nome Torre Alemanna (documentato come Torre La Manna già nel XIV secolo) deriva da una possente struttura edificata perlappunto dai Teutonici sui resti di una antica chiesetta, posta al centro di una ricca azienda agraria che con le sue rendite garantiva il sostentamento della casa madre di Siponto, sede del commendatore della Balìa di Puglia dell'Ordine (a Torre Alemanna, invece, alloggiavano i cosiddetti fratres conversi, ovvero i laici affiliati all'Ordine, il cui emblema era il Tau, la mezza croce che si vuole simboleggiasse la pianta ideale di Gerusalemme, mentre i cavalieri dell'Ordine adottavano una croce intera detta appunto "teutonica").
Intorno alla torre c'erano fabbricati agricoli, una fornace ceramica - che rimase in attività fino al XVII secolo, molto oltre il passaggio in altre mani e lo spezzettamento della ricca commenda - e la fucina di un fabbro ferraio.
In piena decadenza dal '700, la zona di Torre Alemanna conobbe un effimero risveglio nel 1951, quando nel quadro della riforma agraria vi fu edificato il Borgo Libertà, villaggio rurale (poi abbandonato) dell'Ente riforma.
Ristrutturazioni e campagne di scavo, iniziate negli anni Ottanta, hanno riportato a dignità il complesso consentendo anche di recuperare molti materiali - ceramici, in maggiorparte - che vengono adesso esposti a Taranto (ma una mostra gemella è aperta in situ), in un allestimento curato da Giovanna Pacilio, Cristina Scialpi e Amelia D'Amicis. L'intento del Comune di Cerignola è di realizzare a Torre Alemanna un Centro internazionale di studi e Museo della Ceramica.
Fra i reperti più interessanti esposti a Taranto ci sono piatti, ciotole e boccali in ceramica graffita policroma che, pur presentando qualche analogia con coeve produzioni viterbesi, presentano aspetti di forte originalità, tanto che si è ufficializzata una denominazione di ceramica "tipo Torre Alemanna", caratterizzato da una costante presenza di "colature" nella decorazione e dall'uso specifico di colori quali il verde ramina, il giallo ferraccia ed un viola manganese molto scuro. In molti di questi piatti figura, come motivo decorativo al centro o come marchio di fabbrica nella parte inferiore, l'emblema dei conversi dell'Ordine, il Tau inscrritto in un cerchio; marchio che peraltro si conserva anche molto oltre il ritiro dei Teutonici dalla Puglia ed il passaggio del feudo alla Santa Sede, che lo concesse a personaggi di Curia fino alla incamerazione (1789) nel Fisco regio napoletano, tanto da far ritenere che esso si fosse ormai trasformato in un marchio di fabbrica dei ceramisti di Torre Alemanna.
Fra i reperti in mostra anche monete del XVI secolo, anfore e pitali per servizi igienici, stoviglie acrome da tavola e da cucina, maiolica bianca da tavola e, risalenti al tardo Cinquecento ed al Seicento, pregiate ceramiche provenienti da Faenza, Deruta, Castelli d'Abruzzo.
Giuseppe Mazzarino